“Esprimo profonda preoccupazione e indignazione per quanto accaduto presso il reparto di Ortopedia dell’ospedale ‘Ruggi d’Aragona’ di Salerno. L’impossibilità di effettuare accertamenti a causa di un guasto al sistema informatico, che ha lasciato pazienti in attesa per ore senza adeguata assistenza, è un fatto gravissimo e inaccettabile”, ha dichiarato Mario Polichetti, responsabile nazionale per la Sanità dell’Udc e responsabile del reparto di Gravidanza a Rischio dello stesso ospedale.
“È fondamentale sottolineare che i medici e il personale sanitario, quotidianamente impegnati nel garantire cure e assistenza, non possono essere ritenuti responsabili di tali disservizi. La direzione sanitaria ha il dovere di assicurare che le infrastrutture e i sistemi di supporto funzionino correttamente, evitando situazioni che mettono a rischio la salute dei pazienti e minano la fiducia nel sistema sanitario”, ha proseguito Polichetti.
“Chiediamo con forza alla direzione dell’ospedale di fare chiarezza sull’accaduto, individuando le responsabilità e adottando misure immediate affinché simili episodi non si ripetano. È essenziale garantire ai cittadini un servizio sanitario efficiente e rispettoso della dignità umana”, ha concluso.
In merito alle notizie di stampa diffuse su alcune testate giornalistiche locali, che evidenziano i disagi causati da un blocco telematico, l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, nel confermare la criticità verificatasi nella notte tra i giorni 11 e 12 c.m per un eccessivo riscaldamento, precisa che il sistema informativo AREAS, è stato ripristinato, alle ore 9,30 antimeridiane del giorno 12,. Nella circostanza le attività dell’Azienda, hanno subito un rallentamento, ma ciò non ha inficiato minimamente le procedure di emergenza urgenza. Ne è riprova il fatto che nella giornata del 12 agosto, a partire dalle ore 6 di mattina, sono giunti 3 giovani politraumatizzati, in gravi condizioni, si cui 2 trattati anche chirurgicamente, uno dei quali (vittima di un incidente stradale), ha richiesto l’impiego di oltre 20 operatori, tra chirurghi ortopedici, chirurghi vascolari, e altri professionisti, in attività congiunta, fino alle 3 di notte, al fine di reimpiantare un arto superiore. Al momento l’arto trattato è rivascolarizzato, seguirà monitoraggio costante per scongiurare eventuali rischi post operatori.