“ Si può dire che il profilo moderno di Ravello sia stato “creato” grazie alle molteplici iniziative urbanistiche e culturali di Sir Francis Nevile Reid , un singolare personaggio – mecenate scozzese, membro di una ricca famiglia scozzese, che da giovane soffriva di petto e che durante un viaggio in Italia, trovò grande beneficio dall’aria di Ravello: per questo motivo decise di comprare la terra e metà del palazzo in rovina della famosa famiglia Rufoli che nel 1851 e dove visse per oltre quarant’anni” . A raccontare la storia di Sir Nevile Reid, di Villa Rufolo e di Ravello, martedì sera, presso la sede FAI in via Porta Catena, 50, è stata la dottoressa Matilde Romito, delegata FAI per la valorizzazione culturale, durante un interessante incontro intitolato “Sir Nevile Reid: fra Wagner, briganti e pittori. La vita di uno scozzese nella Ravello dell’800” organizzato dal Capo Delegazione Fai di Salerno, l’avvocato Michelangelo De Leo, con il Vice Capo Delegazione, la dottoressa Matilde Vitolo, il Capo Gruppo FAI Giovani, l’avvocato Andrea Troisi e con la Vice Presidente FAI Campania, la dottoressa Susy Camera d’Afflitto che ha ricordato che i suoi avi furono proprietari di Villa Rufolo:” La famiglia d’Afflitto vendette la Villa a Sir Francis Nevile Reid. L’avevano a loro volta acquistata dalla famiglia Confalone, importante famiglia amalfitana, che l’aveva acquistata dalla famiglia Rufoli. Oggi è di proprietà della Provincia di Salerno”. La dottoressa Romito ha raccontato che lo scozzese Francis Nevile Reid restaurò i ruderi della Villa:” Conservandone le sue antiche caratteristiche e trasformandola in uno dei più squisiti ambienti botanici del Meridione. Fece parte anche della Commissione Archeologica della Provincia di Principato Citeriore, della quale era segretario Luigi Staibano. Lì vi mori, all’età di 66 anni, nel 1892. Reid fece molto per Ravello: dava impiego a persone denutrite e sottopagate, organizzò un municipio decente e riuscì anche a far costruire la strada per arrivare ad Amalfi. Più di una volta fu costretto a fuggire da Ravello per difendersi dall’attacco dei briganti che in quel tempo infestavano le montagne della penisola sorrentina e che volevano rapirlo. Una volta vi erano una settantina di briganti assemblati nella piazza di Ravello che si preparavano a rapirlo. Reid riuscì a scappare giù a Minori attraverso un sentiero e da lì con una barca riuscì ad arrivare a Capri dove rimase fin quando non venne ripristinato l’ordine a Ravello grazie al Generale Emilio Pallavicini , famoso per aver fermato Garibaldi sull’Aspromonte, che bonificò la zona dai briganti”. La dottoressa Romito ha anche ricordato la presenza a Ravello di Richard Wagner:” Vi giunse a dorso di un mulo e in un giorno di maggio del 1880 trovò il suo magico giardino di Klingsor del Parsifal” e alcuni importanti pittori che hanno dipinto Ravello, in particolare Villa Rufolo, tra i quali: Eugène Viollet – Le – Duc, Maurits Cornelis Escher, Leo von Klenze e Otto B. de Kat. Alle pareti della sede del Fai le bellissime opere del Maestro Lavinio Sceral che nei suoi dipinti ha interpretato le poesie del professor Francesco D’Episcopo, in mostra fino al 31 gennaio. (pubblicato su “Il Quotidiano del Sud”).
Aniello Palumbo
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