“La gente non si sente sicura e un ruolo determinante nel creare questa percezione di insicurezza lo ha giocato il terrorismo. Nel 2017 ci sono stati undicimila attacchi terroristici nel mondo, con 26mila vittime: 18mila tra i civili. Il numero medio degli attacchi è costante e non si prevede una diminuzione. Questa è una realtà con cui bisogna fare i conti”. A spiegare questa realtà è stato il professor Vincenzo Loia , Direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali – Management & Innovation System dell’Università di Salerno, durante la conviviale rotariana, a lui dedicata, organizzata al Grand Hotel Salerno dal presidente del Club Rotary Salerno Est, l’avvocato Carmine Napoli che, grazie ai buoni auspici del professor Rodolfo Vitolo, socio del Club, ha invitato il professor Loia a relazionare sul tema:” “Sicurezza globale e nuove sfide tecnologiche per il contrasto al terrorismo”. Il professor Loia ha spiegato che il terrorismo genera un effetto negativo globale:” Umano, sociale ed economico. Negli Stati Uniti sono stati spesi, dal 2001, tre trilioni di dollari per contrastare il terrorismo, mentre in Europa sono stati spesi 185milioni di dollari. Sono cifre impressionanti”. Per contrastare questo fenomeno e aumentare la sicurezza delle persone è importante avvalersi delle nuove tecnologie che però, purtroppo, utilizzano anche i gruppi terroristici:” Nel 2017 l’ISIS ha creato un ‘accademia per formare specialisti che usano i droni per gli attacchi terroristici” ha spiegato il professor Loia che attraverso delle immagini ha presentato le ultime sperimentazioni sull’utilizzo dei droni:” Nel Corpo dei Marines degli Stati Uniti è in fase di sperimentazione l’uso di un piccolo drone, che sta nel palmo di una mano, che ogni marines dovrebbe avere in dotazione per poterlo mandare in avanscoperta durante un’azione di combattimento, per capire se ci sono pericoli, o individuare dove sono i feriti per inviare delle squadre di appoggio. Un progetto questo che è stato sviluppato anche per l’Esercito Italiano che utilizza prototipi di droni”. Il professor Loia ha spiegato che dal 2016 le telecamere dei droni, sono state dotate di intelligenza artificiale:” Capiscono ciò che sta per accadere. Piccoli droni armati, sono addestrati a riconoscere il bersaglio tramite riconoscimento facciale. Sono le nuove armi del terrorismo internazionale: riescono a superare barriere e ostacoli per colpire obiettivi sensibili. Possono essere completamente autonomi o comandati da personale esperto da centinaia di chilometri di distanza”. A questo proposito Loia ha ricordato l’attentato al presidente del Venezuela, Nicolas Maduro: “Ad agosto del 2018 è sfuggito ad un attentato con droni esplosivi durante la parata militare a Caracas” e spiegato che esistono anche droni marini e sottomarini”. La Cina è produttore leader di droni. Sta facendo grandi investimenti in droni e in droni marini, che agiscono in superficie o in profondità, dotati di intelligenza artificiale ”. Il professor Loia ha spiegato che da alcuni aerei vengono lanciati sciami di piccoli droni armati:” Il drone, nella sua evoluzione più evoluta agisce. in gruppo: sono veri e propri stormi di droni, anche fino a 500mila, dotati di esplosivo, che vengono lanciati dagli aerei, capaci di provocare teoricamente la morte di altrettante persone: è un po’ come lanciare una piccola bomba atomica però con un costo inferiore”. Il professor Loia, ha maturato importanti esperienze all’interno dell’Osservatorio Multidisciplinare per il contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo istituito dall’Università di Salerno, che si avvale anche dell’esperienza della Procura Nazionale, e che sta portando avanti delle importanti ricerche di livello internazionale sull’utilizzo, l’applicazione e l’evoluzione di droni che sono utilizzati anche nel settore civile:” I giapponesi stanno facendo una sperimentazione per dare ad ogni persona anziana un piccolo drone dotato di intelligenza artificiale che potrebbe guidarlo e aiutarlo nella sua attività”.
Aniello Palumbo