di Anna Zollo
La sicurezza alimentare ed agroalimentare è una delle grandi emergente internazionali. Sin dall’inizio del 2000 a seguito della BSE, i sistemi normativi sia nazionali che internazionali hanno legiferato in materia, cercando di trovare soluzioni per contrastare questo fenomeno.
Così come è stato evidenziato nella giornata di studio organizzato dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Corpo Forestale dalle associazioni dei consumatori MDC, Codici, Codacons, e promosso dalle testate giornalistiche frodialimentari.it e consumerismo.it, è fondamentale che ora si mettano in pratica i dettami e le indicazioni del Pacchetto sicurezza, che mette al centro il consumatore. Un punto cardine della normativa è stato la centralità del consumatore, e delle informazioni cui egli è oggetto, infatti le norme UE di etichettatura dei cibi avrebbero dovuto fornire ai consumatori informazioni essenziali sulla composizione del prodotto, sul produttore, i metodi di magazzinaggio e preparazione. La maggior parte delle indicazioni sono state rispettate e numerosi illeciti sono stati contrastati. Semplificando e regolamentando l’accesso alle informazioni. Come afferma Pellizzoni è fondamentale che le informazioni che vengono fornite nei casi di emergenze alimentari non siano distorte. Poiché le campagne informative possono influenzare, in maniera diversa ed opposta, i comportamenti di acquisto del consumatore; ad ogni evento perturbativo si è sempre associato un forte calo nei consumi alimentari molto spesso dettato da un comportamento istintivo e non razionale del consumatore e al quale molto spesso non si è in grado di rispondere tempestivamente, promuovendo campagne informative e divulgative mirate ed accurate, lasciando spazio ad una informazione spot. In particolare, ai mass-media viene assegnato un ruolo di agente primario della comunicazione per conoscere il problema legato all’evento perturbativo e definire le strategie necessarie per intervenire, evitando un sensazionalismo dell’informazione.
Di questo e di tanto altro è stato discusso ieri presso l’ufficio relazioni con il Pubblico del Corpo forestale dello stato.
L’incontro si può affermare, è stato suddiviso virtualmente in due parti, nella prima le istituzioni ( CfS e Ministero della Salute ) hanno mostrato quanto viene fatto e quanto c’è da fare per operare nel contrasto degli illeciti nel comparto agroalimentare, dall’altro esperti e rappresentanti delle associazioni dei consumatori ed esperti che hanno manifestato la necessità di nuove sinergie per poter creare una rete che considerasse tutti i portatori di interesse.
Ha aperto i lavori Nicolò Giordano, responsabile urp CfS, introducendo la tematica, e mettendo in luce l’importanza del rapporto fra istituzioni e consumatori, soprattutto per “proteggere” l’anello debole della filiera che troppo spesso viene “vessato ” a causa della poco corretta informazione.
A preso poi la parola Mario Massaro, Ministero della Salute, che ha fornito notevoli e approfonditi spunti sulla importanza del sistema rapido di allerta comunitario. Uno strumento sconosciuto ai più, ma fondamentale strumento per tutelare il cittadino. Infatti è attraverso il RAFST, che sono lanciate le allerte e le informative su potenziali prodotti nocivi per la salute. E il successivo ritiro dal mercato
Il Rafst è niente altro che una rete fra i diversi organi comunitari e non che opera 24H al gg 7g su 7 per poter evitare la diffusione di potenziali alimenti nocivi per la salute. Un possibile esempio di allerta è stato quello della presenza di carne equina nei prodotti semipronti.
Un altro strumento che è a disposizione del consumatore e delle associazioni consumeristiche è INTERPOL e EUROPOL. Di questo e della importanza dei controlli ha parlato invece Amedeo de Franceschi del NAf ( nucleo agroalimentare e forestale del CfS). De Franceschi infatti ha evidenziato il forte legame che esiste fra la tutela ambientale la sicurezza agroalimentare e il marchio ITALIA, evidenziando il “potere” che il paesaggio alimentare italiano oggi ha sul mercato, fatto di identità culturali oltre che colturali
La dott Anna Laura Rosati, biologa e consulente, ha invece fornito spunti in merito alla necessità di una tutela a monte della produzione attraverso l’uso di tecniche a basso impatto ambientale che possano ridurre i rischi di contaminazione nei cibi.
A Davide Pati di Libera Terra, il compito di illustrare come è possibile sconfiggere le illegalità con azioni etiche. Ha fornito in modo dettagliato il fondamentale rapporto fra repressione,contrasto sensibilizzazione e etica, nello sconfiggere le mafie e valorizzare le tipicità locali.
Con Luigi Gabriele di Codici, si è entrati in modo specifico nel settore consumeristico, Gabrile ha evidenziato il vuoto che deve essere colmato, fra intuizioni e associazioni consumeristiche, al fine di creare una sorta di lobby virtuale che possa diventare traino per una sempre più fattiva politica a tutela del consumatore, che in tal modo assume il valore centrale che ora ha solo formalmente.
È stato poi il turno di Valeria Graziussi di Codacons, che ha illustrato quali sono gli strumenti di tutela per il consumatore contro le frodi, facendo importanti esemplificazioni in tema di pubblicità ingannevole e delle strategie poste in essere dall’anti trust per limitare la percezione del consumatore attraverso slogan immagini e quant’altro che possano trarre in inganno il consumatore finale.
Ha concluso i lavori Francesco Luongo vicepresidente MDC, punta l’attenzione sulla disciplina penale e sulla importanza di una integrazione nella parte normativa alquanto lacunosa in termini di responsabilità per il cattivo stato di conservazione degli alimenti.
Ha moderato i lavori Anna Zollo, direttore editoriale Frodialimentari e responsabile del Rapporto sulle frodi agroalimentari di Faremabiente. La Zollo ha illustrato, grazie anche ad una indagine portata avanti da Frodialimentari in collaborazione con Fareambiente ( a seguito della emergenza carne equina etc), su come il consumatore si faccia coinvolgere dalle informazioni troppo spesso allarmistiche nella scelta degli acquisti, andando a ledere anche quelle imprese che invece sono “sane”.
Molto nutrita e qualificata anche la platea che ha portato a interessanti dibattiti. Oltre ad esponenti delle associazioni dei consumatori, anche la presenza di ispettori del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana, di Luigi Ceretti di amiexpò, ed altri.
A fine ottobre un nuovo appuntamento su la tracciabilità.