“I dati della Cassa Edile – sottolinea Patrizia Spinelli, segretaria provinciale della Feneal Uil – parlano chiaro. Al 31 ottobre 2016 risultano 17 cessazioni, mentre 731 imprese hanno dichiarato di avere momentaneamente sospeso la loro attività. Se si considera che complessivamente le imprese iscritte alla Cassa Edile nella nostra provincia sono 3.125, siamo di fronte ad un trend che supera il 20 per cento e che conferisce particolare gravità alle dinamiche occupazionali del comparto”.
“In pratica – rimarca Spinelli – l’assottigliamento del portafoglio commesse e la previsione di un ulteriore periodo di inattività, hanno spinto molte micro e piccole imprese dell’edilizia a richiedere la sospensione del prelievo contributivo ai fini del Durc. Hanno scelto, quindi, di mettersi in stand by: una decisione che conferma la condizione di grave difficoltà nella quale si dibattono da anni con conseguenze facilmente immaginabili sui livelli occupazionali”.“Né c’è da stare allegri – continua Spinelli – per l’immediato futuro. Secondo i dati del Cresme (evidenziati recentemente dalla Banca d’Italia), le opere bandite in Campania tra gennaio e agosto sono diminuite, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 40,5 e del 25,6 per cento, rispettivamente, in numero e in valore. Ne consegue che il comparto risentirà nei prossimi mesi del forte calo dei bandi di opere pubbliche, che fa seguito alla crescita sostenuta osservata nel 2015, ma soltanto grazie all’accelerazione della spesa per non perdere i fondi Ue del ciclo di programmazione 2007/2013”.
“Va, inoltre, aggiunto – specifica Spinelli – che a fronte di una timida espansione dei finanziamenti alle imprese manifatturiere e dei servizi, siamo ancora in presenza di un’ulteriore flessione del credito alle costruzioni, settore nel quale (fonte Banca d’Italia) la domanda continua, peraltro, a ristagnare anche in ragione delle condizioni più gravose dell’offerta a causa del livello di rischiosità.”.
“Se questo è il quadro oggettivo della situazione – conclude Spinelli – è evidente che non possiamo continuare ad assistere in silenzio al processo di decadimento di un settore che resta uno degli assi portanti dell’economia producendo, nonostante i danni subiti nei lunghi anni della crisi, circa un miliardo in termini di contributo al valore aggiunto provinciale”.
“Il Comune e la Provincia di Salerno sono chiamati a dare un segnale di attenzione operativa: occorre convocare al più presto – propone Spinelli – un tavolo tecnico con organizzazioni sindacali ed associazioni di categoria al fine di realizzare una ragionata ricognizione di bandi, progetti e cantieri attivabili nell’immediato. Non possiamo pensare di affrontare i prossimi mesi in queste condizioni: i tempi di attraversamento burocratico delle progettualità già individuate e finanziate sono inconcepibili e l’attesa intercorrente tra stanziamento dei fondi, esecutività dei progetti ed avvio dei lavori si trasforma quasi sempre in un calvario inspiegabile. E, intanto, il tasso di disoccupazione continua a crescere, penalizzando soprattutto le fasce giovanili o infliggendo agli operai edili over 50 mansioni inadeguate all’età e, quindi, troppo pericolose”.