Errore sul database di WordPress: [Disk full (/tmp/#sql-temptable-3c5-189726a-356977a.MAI); waiting for someone to free some space... (errno: 28 "No space left on device")]SELECT
`wp_adrotate`.`id`,
`wp_adrotate`.`title`,
`wp_adrotate`.`bannercode`,
`wp_adrotate`.`image`,
`wp_adrotate`.`tracker`,
`wp_adrotate_linkmeta`.`group`
FROM
`wp_adrotate`,
`wp_adrotate_linkmeta`
WHERE
( `wp_adrotate_linkmeta`.`group` = 2)
AND `wp_adrotate_linkmeta`.`user` = 0
AND `wp_adrotate`.`id` = `wp_adrotate_linkmeta`.`ad`
AND (`wp_adrotate`.`type` = 'active'
OR `wp_adrotate`.`type` = '2days'
OR `wp_adrotate`.`type` = '7days')
GROUP BY `wp_adrotate`.`id`
ORDER BY `wp_adrotate`.`id`;
Nulla di fatto all’assemblea di Lega Serie A tenutasi ieri a Milano che avrebbe dovuto dare il via libera al cosiddetto “spezzatino”, ossia l’ampliamento degli slot di trasmissione delle partite di calcio di Serie A a 10, quindi con nessuna gara disputata in contemporanea.
Attualmente (salvi casi eccezionali, comunque abbastanza frequenti) a livello ordinario sono otto, seppur non sempre presenti nella stessa giornata: tre il sabato (15, 18, 22.45), quattro la domenica (12.30, 15, 18, 20.45) e uno il lunedì (20.45). Sul tavolo, vi sarebbe la proposta di arriverà addirittura a dieci slot, redistribuendo due delle tre gare previste per la domenica alle 15: in questo modo si potrebbe addirittura arrivare ad avere, almeno in teoria, dieci partite in dieci orari diversi nello stesso weekend.
Sul tavolo della riunione di ieri a Milano c’era infatti l’opzione per arrivare fino alla totale sfasatura delle partite, che verrebbero così disputate tutte e 10 in 10 orari diversi. Oltre al Monday Night delle 20.45, l’ipotesi vedrebbe le partite al sabato in quattro finestre diverse (14.30, 16.30, 18.30 e 20.45) e quelle di domenica in cinque (12.30, 14.30, 16.30, 18.30 e 20.45).
In un primo momento l’assemblea dei 19 presidenti (19 perchè alla Salernitana non viene concesso di prendere parte alle assemblee di Lega in quanto non ancora ceduta da Lotito) aveva approvato l’estensione degli slot, con 13 voti a favore e solo 6 contrari (Bologna, Genoa, Roma Sassuolo, Sampdoria e Spezia), poi, su proposta dei rappresentanti di Roma e Sampdoria (l’ad giallorosso Fienga ed il presidente blucerchiato Massimo Ferrero) il voto è stato revocato, anche qui con voto a maggioranza (contrari solo Juventus, Lazio e Napoli).
Ferrero aveva annunciato battaglia: “Non siamo un discount… Faccio un appello a tutti i presidenti, è inaccettabile. La realtà è che vogliono fare le partite singole perché Dazn non ce la fa a trasmetterne tre alla volta. 7 slot (8 con l’istituzionalizzazione del Monday Night, ndr) è il format con cui abbiamo venduto i diritti. Ora se ne fai 10, il pacchetto vale di più ovviamente perchè hai tutte partite separate. Perchè lo dobbiamo fare gratis? L’offerta di Dazn è 19,99 euro al mese, siamo arrivati a offrire all’appassionato le partite a un costo medio di 24 centesimi di euro l’una, stiamo impazzendo? Con Sky il costo medio era 1 euro e già era basso. E’ una proposta che domani in assemblea non deve passare. È inaccettabile”.
Sullo stesso piano il presidente del Genoa Preziosi, anche se poi la votazione non è andata secondo le sue previsioni.
“Sono assolutamente contrario, 14 voti non li prenderanno mai, non è possibile ridurre il calcio in questa maniera, nessuna possibilità che possa avvenire, io e altre società siamo contrarie”. Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi – ai microfoni Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 – esclude che il progetto di DAZN di trasmettere una Serie A completamente in modalità ‘spezzatino’ con nessuna partita in contemporanea venga approvato oggi dalla Lega Serie A. “Credo che solo sei-sette club siano favorevoli, facevano parte di una coalizione a favore di DAZN. I voti si contano e non si pesano, quindi è impossibile, sarà bocciata”.
Sull’argomento è intervenuto anche il sindacato dei giornalisti Rai USiGRai:
“Lo spezzatino della Serie A è la vittoria arrogante del business sui tifosi e gli appassionati. In tanti si sono riempiti la bocca con slogan come “il calcio è dei tifosi” quando si trattava di bloccare la SuperLega. E oggi? “Video killed the radio star”: lo spezzatino imposto dai diritti tv rischia di ammazzare la trasmissione di Radio 1 “Tutto il calcio minuto per minuto”, dopo oltre 60 anni di storia. Così come rischia di abbattere il valore di trasmissioni tv come 90esimo minuto, già oggi messa in difficoltà da embarghi assurdi e anacronostici. A farne le spese saranno i cittadini che non possono permettersi un abbonamento pay, che da quest’anno deve essere agganciato a un abbonamento per linea web veloce. Stupisce il silenzio della Rai. AD e CdA, seppur in scadenza, hanno il dovere di difendere patrimoni del Servizio Pubblico, e della storia del racconto dello sport”.
Dazn dal canto suo ha fatto sapere di essere pronta a trasmettere gare in contemporanea, come emerge dal quotidiano “La Verità”: “Siamo prontissimi per partire e lo saremo, se e quando sarà necessario, anche per trasmettere le partite in contemporanea. Abbiamo messo in campo ogni sforzo tecnologico per migliorare quanto fatto fino a questo momento. Del resto, essendoci una decisione ancora non presa dalla Lega, siamo già attrezzati anche se dovessero essere mantenute le tre partite in contemporanea”.
Non solo, Dazn si è anche messa alla ricerca di un “Incident Commander”, cioè di una figura professionale che sia esperto nella gestione di incidenti tecnici e gestione del ripristino di un servizio interessato da interruzioni reali o potenziali che potrebbero avere un impatto sulla qualità o sulla disponibilità di tale servizio.
Questa figura sarà anche responsabile delle azioni di risolizione dei problemi e della comunicazione esterna per il ritorno al servizio.
Nota a margine, il Corriere della Sera racconta di una feroce litigata tra Lotito e Dal Pino, trattenuto da Marotta prima che la situazione degenerasse. Il presidente della Lazio, irritato per il mancato invito della Salernitana, ha minacciato di denunciare tutto, il presidente della Lega gli ha urlato: “Lei è squalificato, non può stare in questa stanza lo sa?”.