Tratto da una sera a Sorrento
di Ivan Sergeevicv Turgenev
Martedì 08 Settembre
Ore 21.00
Pontile di Minori
Chi non conosce il monumetale romanzo “Padri e figli” di Ivan Sergeevič Turgenev, un’ opera rimasta nella storia della letteratura russa dell’800. Ma sfideremmo chiunque a sapere che lo scrittore, convinto del futuro europeistico della madre Russia, e affascinato e divertito dal mondo Parigino, frivolo e ammantato di leggerezza, un giorno si è divertito a scrivere una breve pochade che ambientata in Italia, evocava vizi e virtù mondane dei tanti Nobili Russi incontrati durante i suoi viaggi, dove in maniera ironica ed anche inevitabilmente un po’ critica, ne ha tratteggiato i tratti caratteriali, i vizi e le virtù.
Un semplice, e per nulla ambizioso divertissement, ma che dato alle stampe, ha subito riscosso successo. (In Italia ricordiamo una sola messa in scena negli anni 90 con Ilaria occhini e Paolo Graziosi. ) Turegheniev è un attento osservatore dei vizi e delle virtù di una certa nobiltà. Osserva, critica e ci restituisce immagini, intrighi e lieto fine, prendendo a pretesto il viaggio un po’ debosciato di una anziana ma ancora piacente Contessa e del suo accompagnatore. A loro si accompagna una piacevole fanciulla, nipote della nobildonna, ed uno strano cicisbeo, prima forse attratto dalle ricchezze della donna, e poi arreso all’amore per la giovane nipote. La cosa non fa immensamente piacere alla Contessa, la corte di quel giovane la lusingava, maapoi il buon senso, l’amore per l’amore in se stesso, la cortese presenza del suo fedele amico e coetaneo, la spinge ad accettare se non a promuovere le nozze della nipote, e coinvolta fino in fondo, organizza anche le sue, di nozze, finalmente con il devoto amico. Trionfo dell’amore e dei buoni sentimenti, dopo una serie interminabili di gags strabilianti, di equivoci e di recite inventate per spiazzare ora questo ed ora quello tra i protagonisti.
Chi, la verve diabolicamente accattivante della Contessa poteva interpretare, se non Rosaria De Cicco, pregevole interprete del Teatro di prosa leggero e divertente, affiancata da un altro straordinario e pirotecnico attore di scuola napoletana, quale Ernesto Lama. Il piacevole spettacolo, quasi una pochade parigina, ambientato però in un grande albergo di Sorrento, viene allietato con vari pretesti da gli interventi di un attore/cantante di grande raffinata esperienza e cultura quale Lello Giulivo, che interpreterà, accompagnato dal vivo da due autentici musicisti, alcune tra le più belle canzoni classiche napoletane.
Un balletto realizzato in varie trance, da una coppia di solisti classici, punteggerà i momenti salienti dello spettacolo, e gli sfondi filmici completeranno la parte visiva con ambientazioni legate al territorio, degna cornice di splendidi costumi d’ epoca che faranno rivivere quei romantici personaggi inventati dal nostro autore.
riduzione e revisione del testo a cura di
Gennaro Monti e Bruno Garofalo
con
Rosaria De Cicco e Ernesto Lama
e con
Lello Giulivo
e inoltre
Manuela Cervone – Gennaro Monti Nicola D’Ortona – Antonello Guetta (mandolino)
ballerini
Francesca Lastella – Flavio Quisisana
costumi
Mariagrazia Nicotra
coreografie
Francesca Lastella
video immagini
Claudio Garofalo
Scene e Regia
Bruno Garofalo
Disegno Luci e Fonica N.M.T srlOPE