(Adnkronos) – Il lancio del satellite europeo Sentinel-1C, effettuato dalla piattaforma di lancio di Kourou, in Guyana Francese, rappresenta un ulteriore passo avanti nel programma Copernicus, una collaborazione tra la Commissione Europea e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), sostenuta attivamente dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Sentinel-1C è il terzo satellite della sua serie destinato al monitoraggio della Terra. Realizzato prevalentemente negli stabilimenti della Thales Alenia Space a Roma, il satellite si basa sulla piattaforma PRISMA, sviluppata per l'ASI. Grazie alle sue avanzate tecnologie radar, è in grado di acquisire immagini di alta qualità della superficie terrestre indipendentemente dalle condizioni meteorologiche, offrendo così dati preziosi per una vasta gamma di applicazioni scientifiche e operative. La missione del Sentinel-1C indaga diversi aspetti fondamentali per la tutela ambientale e la gestione delle risorse naturali. Tra questi, il monitoraggio delle calotte glaciali e degli ambienti artici, la rilevazione di frane, la mappatura delle foreste e delle risorse idriche, e il monitoraggio del suolo. Inoltre, il satellite gioca un ruolo fondamentale nel rilevamento e nella gestione delle emergenze legate ai disastri naturali, fornendo dati essenziali per le operazioni di soccorso e ricostruzione. Il successo del lancio di Sentinel-1C è stato reso possibile grazie al vettore europeo Vega-C, sviluppato da Avio e realizzato con un significativo contributo italiano. L'impegno dell'Italia nel progetto è stato sottolineato da Teodoro Valente, presidente dell'ASI, che ha celebrato il lancio come un esempio del primato tecnologico italiano nel settore aerospaziale. "Una giornata importante per l'Italia e per l'Europa. VEGA-C è tornato! ", commenta il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente. "Con il successo del lancio odierno tanta tecnologia italiana in orbita. Oltre al lanciatore, il satellite Sentinel – 1C del programma Copernicus, importante rete europea per l'osservazione della Terra. Un passo in avanti per il recupero di una capacità europea di accesso autonomo allo spazio, che si aggiunge al "volo di battesimo" dello scorso luglio di Ariane6, il lanciatore "pesante". Siamo ancora molto lontani dalle capacità di altri attori non europei: la giornata odierna ci sprona a muoverci con la massima possibile rapidità, per recuperare almeno una parte del gap che fino a pochi mesi fa sembrava del tutto incolmabile e così garantire una soluzione "in house" quantomeno per gli asset strategici. È necessario partire – ricorda Valente – dalla consapevolezza che le dinamiche sono cambiate: efficacia, efficienza, rapidi tempi di risposta, contenimento dei costi ed uso tempestivo delle risorse, sono aspetti strategici da cui non si può prescindere. Ciò richiede modelli organizzativi ed operativi adeguati, non più vetusti. Servono fatti più che discussioni puramente speculative che traggono origine da impostazioni ormai superate, non adatte ai tempi correnti e alle prospettive future. Congratulazioni a tutti gli attori coinvolti, alla Task Force dell'ESA appositamente costituita, ad Avio e Thales Alenia Space Italia e a tutto il team ASI che ha dato il proprio fondamentale contributo per il raggiungimento dell'obiettivo oggi centrato. L'Italia è di nuovo in orbita!!" —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)