In merito al non luogo a procedere da parte della Corte Europea dei diritti in merito al caso Torreggiani ed alla sentenza Eternit della Corte di Cassazione che ha annullato le condanne per avvenuta prescrizione il Segretario dei Radicali Salerno – Associazione Maurizio Provenza Donato Salzano ha così dichiarato:
“Quante denunce presentate da ex-detenuti per aver subito la pratica della tortura dei trattamenti inumani e degradanti, in un Paese dove il codice penale non punisce tale pratica abominevole? Stante l’azione penale obbligatoria, quanti fascicoli sono stati aperti dalla Procura di Salerno? Quanti di questi saranno iscritti a ruolo per un pubblico dibattimento? Chi sa se quel trecartaro e baro di Matteo Renzi può darci una risposta insieme al suo Guardasigilli ragazzino presuntuoso?”
“Pensate che una legge di Amnistia ancorché avesse cancellato il reato, avrebbe però risarcito le famiglie delle vittime costituitesi parte civile nel processo, con un congruo indennizzo stabilito dal legislatore. Diversamente, come è avvenuto, la sopravvenuta prescrizione, fotte letteralmente con un calcio nel sedere, appunto gli ultimi, le vittime dell’Eternit. Questo vogliono questi sacerdoti, delinquenti abituali e continuati, fautori di amnistia illegale, clandestina, strisciante, di classe e di massa. Questo Parlamento ampiamente informato dal messaggio scritto e motivato ai sensi della Costituzione del Presidente Napolitano, sulla violazione della natura stessa dello Stato di Diritto a favore della loro ragion di stato, della Carta Costituzionale e dei trattati internazionali sottoscritti. Verrà però il giorno di un processo al Regime partitocratico italiano davanti ad un Tribunale internazionale, lì dovrà rispondere delle violazioni dei diritti umani perpetrate dai più di sessanta anni. La nostra speranza, è quella di essere e dare speranza con la lotta nonviolenta, quella dei Radicali e di Marco Pannella, quel SPES CONTRA SPEM, dal sapore paolino e gandhiano che ci fa essere consapevoli di voler amnistiare la Repubblica. Pure Leonardo Sciascia negli anni ottanta commentando “la Costituzione di carta” del giurista napoletano D’Antonio, già denunciava il regime partitocratico italiano quale peste e mostro giuridico che riuniva in se i tre poteri dello Stato, riducendo e arretrando l’intera società italiana ad una fase pre-Montesquieu. Di fatti sulla carta, mai rispettata nella forma, nella Sua lettera …………………. Da allora nulla è cambiato, anzi!”