Procede senza sosta il percorso che porterà alla firma del Contratto di Fiume, protocollo d’intesa fra enti territoriali, imprenditoria e terzo settore per riqualificare il complesso idrografico Sele – Tanagro – Calore salernitano. Partendo dalla qualità delle acque, il patto vuole porsi come base per uno sviluppo economico sostenibile del territorio. Durante un’intensa giornata di lavori, lunedì 27 a Eboli, l’incontro ha visto riuniti nell’aula consiliare gli esponenti dell’Ente Riserve Naturali “Foce Sele – Tanagro” e “Monti Eremita – Marzano” e i responsabili regionali del CdF, i due promotori dell’iniziativa, insieme ai rappresentanti dei principali settori turismo, agricoltura e zootecnia bufalina, e delle associazioni di terzo settore. Gli incontri si sono svolti in quattro momenti diversi nell’arco della giornata.
Si è data così una svolta con la fase di presentazione e ascolto delle proposte che, sollecitate dalla cabina di regia regionale, verranno a far parte del documento d’intenti, corpo del contratto di fiume. La sfida ambiziosa è quella di raggiungere l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile componendo le esigenze ambientali, da sempre sostenute dalla associazioni di terzo settore, con gli interessi imprenditoriali di agricoltori e zootecnia, spesso difficili da affiancare con il comparto turistico, rappresentato in particolare dagli stabilimenti balneari. Prossimo passo, la ricezione delle proposte da parte degli stakeholder per via telematica, la costituzione di cinque laboratori tematici e la firma del documento programmatico del Contratto di Fiume.
Ha introdotto e moderato i lavori il Prof. Antonio Briscione, presidente dell’Ente Riserve, che ha esposto le ragioni e le modalità del CdF accanto al ritmare i diversi interventi della giornata. “Abbiamo inteso specializzare gli incontri in maniera settoriale rispetto all’incontro di avvio di taglio più politico” ha esordito, “un lavoro più concreto, in preparazione dei laboratori tematici di settembre, per capire quali aspetti mettere al centro”. E sulla relazione pubblico-privato-terzo settore non ha dubbi “sarà utilissimo far parlare fra di loro i diversi mondi, soprattutto in vista della progettazione da parte dei privati. Un contratto di fiume deve essere fatto dal 70% dai privati se vuole lasciare traccia sul territorio”.
Più formale il contributo dell’ing. Gerardo Lombardo, responsabile regionale dei Contratti di Fiume, che ha descritto a più riprese il senso e le specifiche dello strumento, chiarendo che “Non è il libro dei sogni, ma una buona opportunità per agire su una vasta gamma di problematiche”. Ha inoltre invitato in più momenti imprenditori e associazioni, a “dare una mano con un contributo di idee perché voi conoscete bene il territorio”. Alla d.ssa Daria Rizzo della Sogesid Spa, altra relatrice, l’onere di descrivere in maniera puntuale riferimenti legislativi e settori d’intervento dei CdF, ponendo maggior attenzione sugli aspetti relativi alla riqualifica ambientale e alla lotta del dissesto idrogeologico.
Nei suoi saluti iniziali, il sindaco di Eboli Massimo Cariello ha mostrato entusiasmo nel ricordare sia il precedente incontro coi sindaci di bacino, tenutosi a Contursi due settimane prima, che l’andamento positivo del nuovo percorso. Cariello ha poi descritto lo stato dell’arte riguardo i lavori per potenziare la depurazione sul territorio comunale, uno dei punti deboli emersi dai vari contributi di imprenditori e associazioni. La necessaria razionalizzazione nell’uso della risorsa idrica, sempre più scarsa, accanto all’integrazione di zone interne e litorale, sono le priorità esposte da consorzi ed imprenditori. Altra esigenza richiamata da più parti è stata quella della semplificazione burocratica che andrebbe incontro alle esigenze della progettazione. Spazio anche alle prime proposte informali come “il Sele navigabile dalla foce fino alla casina reale dei Borbone”, “sogno” di Vito Busillo, presidente del Consorzio Bonifica Destra Sele, la realizzazione della rete ciclabile, già virtualmente sul documento di programma, e le dichiarazioni di disponibilità nel redigere e vigilare sul CdF da parte di tutte le associazioni ambientaliste.
Fra i presenti all’appello dell’Ente Riserve, i Consorzi di Bonifica di Paestum, Vallo di Diano e Tanagro, e Destra Sele, Coldiretti, CIA, l’Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina – A.N.A.S.B. e una rappresentanza di imprenditori della mozzarella, il CUGRI, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Fondazione MIDA, Consorzio Stabilimenti Balneari 2018, Consorzio Hera Sele Mare, Associazione Campobase, Genius Loci Travel, Amici del Sele, le sezioni regionali e salernitane di Italia Nostra, WWF, FIAB, CAI, Lipu e Legambiente.