SEGNI DELLA SCRITTURA DEL NOVECENTO
L’ERMETISMO SPIRITUALE DI QUASIMODO
I due uomini, intorno all’umile desco rallegrato da un bel vino rosso, si infervorarono a parlare di politica. Prima di ripartire Bube prese dallo zaino un involto contenente una pezza di seta gialla che regalò alla ragazza. “Stoffa di paracadute”, le disse.
Quel gesto, unitamente a tutto il comportamento riservato e corretto del giovane, fece sorgere spontanea una grande simpatia nel cuore di Mara. Per circa un mese Mara non seppe più niente di lui, ma poi lo vide ricomparire più ordinato nei vestiti, sempre poveri, ma puliti. Indossò per lui la camicetta gialla fatta con la seta del paracadute ed apprezzò i complimenti sinceri e un po’ schivi di lui.
Sapeva di essere diventata la ragazza più bella del paese; lo aveva appreso dagli sguardi maschili che, quando si posavano su di lei, erano molto eloquenti. Tuttavia Bube, pur dimostrandole affetto e gentilezza, non si mostrava troppo espansivo con lei.
Si rividero dopo un certo tempo e questa volta Bube fu molto esplicito: poiché desiderava far parte con alcuni compagni di una cooperativa di autotrasporti, egli si trasferiva da Volterra a San Donato, vicino a Firenze.
Sarebbe stato più difficile vedersi per un po’ di tempo, perciò aveva deciso di chiedere la sua mano al padre. Lei non accettò bene la offerta, sembrandole di doversi legare ancora troppo giovane, ma il padre fu felice di questo fidanzamento, che fu stipulato in famiglia, .con una volontà quasi contraria da parte della ragazza.
Una volta ripartito Bube, Mara deliberatamente cercava di non pensare a lui e quando un giorno lo vide ritornare, umile e dimesso, lei lo chiamò “pezzente”, spinta dallo sdegno e dall’impossibilità di liberarsi di lui. Ma quando seppe i motivi che lo avevano riportato presso di lei, rimase perplessa e preoccupata.
Bube adesso si trovava di nuovo a Volterra, pieno di ansia e di terrore per il suo futuro, compromesso da un episodio di sangue, di cui egli era stato protagonista, uccidendo il figlio del maresciallo, che dava man forte al prete per non fare entrare in chiesa lui, una ragazza e un amico, perché portavano il fazzoletto rosso intorno al collo.
(Continua…)
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