A tale uopo egli introduce nel primo volume, della storia raccontata una pagina dedicata al lettore a nome dello stesso protagonista Gil Blas, in cui viene riportato un aneddoto dal quale si dovrebbero capire molte cose. Due studenti, stanchi del lungo cammino che li portava a Salamanca, si fermarono presso una fonte per dissetarsi. Videro per caso che una grossa pietra alla base della fontana portava una scritta. Vi buttarono su un po’ d’acqua per ripulirla e lessero le seguenti parole: “Aqui esta enserrada el alma del licenziato Pedro Garcias (Qui è racchiusa l’anima dei licenziato universitario Pietro Garcias).
Uno dei due studenti, considerando superficialmente l’accaduto, disse parole di scherno e si allontanò. L’altro, più avveduto per indole, si impressionò e, spinto dalla curiosità, cominciò a scavare intorno alla pietra fino a staccarla e sotto trovò una borsa piena di denaro.
-Chiunque tu sia, amico lettore, – conclude Gìl – finirai per fare come l’uno o come l’altro dei due studenti. Se leggi le mie avventure senza far caso ai princzpi morali che esse racchiudono in sé, non riceverai frutto alcuno da quest’opera; ma se leggi attentamente, vi scoprirai, sulle orme della nota massima oraziana, l’utile mescolato al dilettevole.
(Continua…)