Si è concluso giovedì 28 aprile 2016, nell’Aula Magna del Liceo Classico “Torquato Tasso” di Salerno, il percorso di riflessioni filosofiche, promosso dalla Società Filosofica Italiana, in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno, “Tradizione e contemporaneità. Letture filosofiche”.
Il progetto ha coinvolto gli studenti del Liceo Classico “Torquato Tasso” e di altri Licei cittadini in incontri di studio su momenti significativi dello sviluppo del pensiero razionale in età moderna, dal “Proslogion” di Anselmo di Aosta, al “Leviathan” di Thomas Hobbes, a “La cabala del cavallo pegaseo” di Giordano Bruno.
L’ultimo seminario della rassegna ha proposto una lettura, ben collegata alla contemporaneità, dell’opera di Immanuel Kant “Per la pace perpetua”.
I lavori, aperti dal Dirigente Scolastico del “Liceo Tasso”, Professoressa Carmela Santarcangelo, e coordinati dal Professore Stefano Poggi, dell’Università degli Studi di Firenze, hanno avuto come relatori il Professore Massimo Mori, dell’Università degli Studi di Torino, e il Professore Giuseppe Cacciatore, dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli.
Kant, nell’opera “Per la pace perpetua”, fonde l’esigenza di sicurezza, su cui fa leva Hobbes, con il richiamo ai valori della democrazia, messi in luce da Rousseau.
Il Diritto Naturale, secondo Kant, tradotto in Diritto Pubblico, si deve concretizzare su tre livelli: Diritto Civile, che regola i rapporti tra individuo e individuo; Diritto Internazionale, lo Ius Gentium, che regola il rapporto tra gli Stati; Diritto Cosmopolitico, che regola i rapporti tra un singolo cittadino e gli Stati, di cui non è cittadino.
La Ragione concepisce l’idea che, sul piano internazionale, si realizzi quello stesso Patto Sociale, che ha reso possibile la nascita degli Stati nazionali, fino ad arrivare ad un unico Stato Mondiale.
Nella direzione di questa idea kantiana, nel Novecento, è stata fondata la Società delle Nazioni, è stata creata l’ONU. In questa direzione, si sono costituite Corti internazionali di giustizia, dal processo di Norimberga, al Tribunale dell’Aja, ai Tribunali per la valutazione dei crimini di guerra commessi in Jugoslavia. Da questa idea nasce l’Unione Europea.
Non ci deve essere nessuna guerra, né tra individui né tra Stati. Se anche impossibile da realizzare, la Pace Perpetua è la Norma da seguire. L’umanità deve agire come se la pace perpetua fosse reale. Il vero realismo è l’idealismo politico, cioè avere una norma ideale, verso cui tendere, un obiettivo, verso il quale andare.
Poco, forse troppo poco è stato realizzato. Bisogna, però, continuare a perseguire l’idea della pace possibile, in un impegno culturale, che coinvolga tutti, non solo sul piano politico ma anche, e soprattutto, sul piano morale.
ROSANNA PERNA
