dalla Feneal Uil Salerno riceviamo e pubblichiamo
Suona la nuova campanella, ma i problemi della scuola salernitana sono vecchi e irrisolti. Numerosi istituti della provincia versano in condizioni disastrose, spesso anche con gravi rischi per la popolazione studentesca che è costretta a trascorrere numerose ore in locali fatiscenti. I crolli di solai e le difficoltà strutturali sono stati all’ordine del giorno anche in questa estate. E laddove si sono registrati dei cedimenti, fortuna ha voluto che le aule fossero vuote per le vacanze.
Oggi si riprende con il nuovo anno scolastico, ma fino ad ora nulla è stato fatto per attivare un intervento serio e mirato che possa far recuperare un minimo di credibilità alle istituzioni nazionali e locali. Eppure i progetti ci sono, spesso i cantieri sono stati anche avviati ma sospesi perché i finanziamenti sono rimasti bloccati.
In provincia di Salerno ci sono dei casi eclatanti, per alcuni dei quali oramai da anni non si riesce a trovare una soluzione nonostante ci siano tutte le condizioni per poter concludere le opere. Situazioni paradossali si registrano a Cava de’ Tirreni, per i lavori di completamento dell’istituto per geometri Vanvitelli. I lavori sono fermi, mancano i finanziamenti per poter concludere l’opera.
Altra emergenza riguarda il complesso scolastico Corbino di Contursi Terme destinato ad ospitare il liceo classico e l’istituto professionale. Qui l’intervento è stato predisposto per la realizzazione di cinque edifici con 30 aule didattiche e sei laboratori oltre agli uffici e a un auditorium. Il cantiere è stato avviato nel luglio del 2012 per un appalto di 5,9 milioni, ma appena un anno dopo – nell’agosto 2013 – il cantiere è stato sospeso perché gli importi dei lavori eseguiti sono fermi a causa del atto di Stabilità.
Ed ancora il complesso scolastico di Mercato San Severino, dove nel 2012 era stato dato avvio a un cantiere che doveva portare a compimento un’opera da 4,1 milioni. Anche in questo caso, dopo appena un anno, l’intervento è stato sospeso sempre per il Patto di Stabilità. L’ente appaltante, la Provincia, e i Comuni sono spesso stretti nella morsa del patto di stabilità che impedisce loro di poter dare una sterzata definitiva a queste opere. Ma in alcuni casi sarebbe opportuna una più incisiva e coraggiosa azione di pressione per cercare di riattivare queste procedure.
Quell’impeto propositivo che non dovrebbe mancare al sindaco di Mercato San Severino, Giovanni Romano, che abbiamo imparato a conoscere per l’incisività nella sua azione politica quando ha ricoperto il ruolo di assessore regionale all’Ambiente. Ebbene non vorremmo sorprenderci nel dover constatare che quell’impeto politico e istituzionale non abbia analoga applicazione per condurre a compimento una opera importante come quella di una scuola nel suo Comune.
Aspetto non certo secondario riguarda la ricaduta occupazionale che potrebbe essere garantita non solo dalla ripresa di questi cantieri fermi ma dallo stanziamento di fondi adeguati per la messa in sicurezza e la riqualificazione degli istituti scolastici della provincia di Salerno. Un report sulle condizioni strutturali di queste scuole esiste.
La Provincia ha contezza dello stato dell’arte, ma sarebbe sicuramente opportuno aprire un canale di comunicazione adeguato con gli enti territoriali il sindacato e l’associazione datoriale Ance AIES per cercare un’azione comune. Prima che suoni una nuova campanella scolastica e ci si accorga che un altro anno è passato e i problemi non sono stati ancora risolti.
Siamo fortemente preoccupati perché nell’agenda politica di Renzi non si fa alcun accenno al superamento del Patto di Stabilità soprattutto per l’edilizia scolastica.