“Romano Zega è uno degli ultimi personaggi autentici di una delle città più belle del nostro Sud: Salerno. Autorevole ed esperto geometra, Zega, dopo anni di intensa attività, ha deciso di lasciare la sua storica scrivania deserta e polverosa e di dare finalmente sfogo alla sua naturale, irrefrenabile voglia di libertà e a un’altra naturale vocazione: quella per una scrittura , in poesia e in prosa, ironica e pungente, ma anche carica di umanità e verità”. Così scrive il professor Francesco D’Episcopo nella prefazione del libro scritto da Romano Zega: “Scritti sotto dettatura di anima e cuore”, edito da “Graus Edizioni”, che è stato presentato presso la Sala Conferenze dell’EPT di Salerno in un incontro organizzato da tre associazioni culturali salernitane: “50&Più” , presieduta dal professor Giulio Rocco Castello; “Hortus Magnus” e “Parco Storico Sichelgaita” , entrambe presiedute dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi che ha definito il libro di Zega:” Un libro d’amore. Romano nella scrittura di questo testo riesce a sconfiggere l’indifferenza e a sperimentare la fiducia verso gli altri. Questo libro mostra che l’amore non è competizione, ma è pensare. Scrivere è terapeutico, anche se scrivere della propria vita è molto doloroso. Scrivere fa bene perché si rivivono i momenti più importanti della propria vita. Scrivere è un grande atto d’amore rivolto non solo a quelli che scrivono, ma soprattutto a coloro che leggono ”.
Il libro di Romano Zega è scritto con grande ironia e umanità, ma soprattutto con il cuore:” Come la vedo io, la poesia è qualcosa che parte dal cuore e chianu chianu, doce doce, saglie fin ‘o cerviello dove si ferma per essere aggiustata e rimata per poi uscire e arrivare al cuore degli altri” ha spiegato l’autore che ha dedicato le poesie raccolte nel testo, recitate durante la serata dall’attrice Pina Russo, alla sua città, alla sua famiglia, ai bambini, ai disabili, agli amici come Paolo Signorino, alle donne, per le quali Zega nutre un grande rispetto:” Non sono né avanti, né indietro rispetto all’uomo, ma affianco”. Nella parte finale del suo testo Zega dedica alcune pagine alla “fatica” che distingue dal lavoro:” La fatica “puzza” mentre il lavoro è “profumato”. Il dottor Massimo Zega ha proiettato alcune immagini della Salerno di un tempo, con un giovane Romano Zega, e di quella di oggi con Romano che, insieme alla sua inseparabile cagnetta Lulù, percorre le strade della nostra città. A impreziosire la serata la musica dell’architetto Paolo Monizzi che ha cantato, accompagnandosi alla chitarra, alcuni brani classici della canzone napoletana. La professoressa Rosa Volpe Zega, Responsabile del Comitato Donne della 50&Più, ha spiegato che l’intero ricavato delle vendite del libro sarà donato alla Fondazione “Per un Cielo Stellato Onlus”, presieduta dalla dottoressa Paola Giustiniani. ( pubblicato su “Il Quotidiano del Sud”).
Aniello Palumbo