Scenari pagani, Rocco Barbaro, Antonio Rezza e Caini nei prossimi appuntamenti.

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Sabato 05 marzo 2022 ore 20,45
Teatro Centro Sociale Pagani
ROCCO BARBARO
in

FACCIO QUELLO CHE VOGLIO

Con Faccio quello che voglio, Rocco Barbaro brillante autore ed interprete, racconta in tono ironico la sua esperienza di emigrante calabrese alle prese con la stressante realtà milanese, proponendo un cabaret acuto con risvolti satirici, decisamente coinvolgente.
Il suo umorismo ricorda quello di altri attori dell’area milanese che hanno fatto scuola come Dario Fo, Giorgio Gaber o Paolo Rossi, comici della parola più che del gesto, ricavando il proprio successo dall’interpretazione, in diversi stili, di ciò che avviene nella società.
Barbaro rappresenta in chiave ironica e con un retrogusto amaro il fenomeno dell’emigrazione dei meridionali verso nord Italia mettendo in luce i classici stereotipi a cui è ancora inevitabilmente legata una certa Italia.
L’emigrato nella sua ansia di integrazione abbraccia ogni teorema e ogni … Da qui una fitta rete di parodie e … che permettono di esprimere il massimo delle potenzialità comiche dalle …. Fulminanti capaci di spiazzare il pubblico senza toni urlati, sfruttando solo la sua genialità spontanea.

 

Orario: 20,45  Per info: www.casababylon.it

Sabato 12 marzo 2022 ore 20,45
Teatro Centro Sociale Pagani
İO

di FLAVIA MASTRELLA, ANTONIO REZZA
con Antonio Rezza

habitat e quadri di scena: Flavia Mastrella
Rezza/Mastrella – Leoni d’oro alla carriera La Biennale di Venezia 2018

 

Premio Scenari pagani 2022 a

Flavia Mastrella

 

İO è un elettrocardiogramma di impulsi. Il ritmo non è mai lo stesso: ossessivo, trascinato, cantilenante, spasmodico, divertente fino alle lacrime. Le situazioni si concludono per poi ritrovarsi, in una spirale coinvolgente senza inizio né fine, visionaria, al limite dell’onirico.
Le certezze non esistono, tutto è labile e precario. In una società come quella che ci propongono Rezza e Mastrella è facile perdersi. Ecco che entrano in gioco i numeri: boe a cui aggrapparsi quando tutto diventa liquido. Di fatto i numeri occupano lo spazio scenico in modo del tutto irrazionale, perdendo la loro logica intrinseca e diventando confusi. Tutto questo è rappresentato con totale ironia. Antonio Rezza fa ridere, amaramente certo, ma fa ridere. Si muove e agisce spasmodicamente sul palco, la sua faccia, indubbiamente comica, si deforma continuamente, i versi bestiali denunciano l’appiattimento dell’individuo, della società, ma non offrono soluzioni. E il pubblico, pur divertendosi, non può fare a meno di sentirsi chiamato in causa. I tipi che Rezza esaspera, ridicolizza, deforma, riflettono l’uomo medio che lavora, si innamora, si sposa, cresce figli, rinunciando spesso alla propria identità e libertà.

Lo straordinario talento comico e poetico del duo Antonio Rezza e Flavia Mastrella riempire e divertire con le invenzioni dialettiche, i lazzi, le provocazioni.

Muovendosi nelle stoffe di Flavia Mastrella, Antonio Rezza diviene burattino e burattinaio, umile personaggio e spietato antagonista, con una pulizia formale e una ironia macabra che nega ogni difficoltà di comprensione, tanto esasperata da divenire innocua. I temi della vita umana, alleggeriti dal fardello di un inutile spessore morale, vengono abbandonati come schizzi di tempera su una tela già carica di colori.

 

Orario: 20,45  Per info: www.casababylon.it

Durata: 1 ora e 10 minuti

 

venerdì 18 marzo 2022 ore 20,45
Teatro Centro Sociale Pagani
CAINI

drammaturgia e regia Mario De Masi

con Alice Conti, Alessandro Gioia, Giulia Pia, Fiorenzo Madonna, Antonio Stoccuto

elementi di scena Marino Amodio

costumi Anna Verde

disegno  luci Desideria Angeloni

disegno sonoro Alessandro Francese

assistente alla regia Serena Lauro

foto Marco Ghidelli

produzione Teatro di Napoli -Teatro Nazionale

in coproduzione con la compagnia I Pesci

in collaborazione con Asilo – ex Asilo Filangieri dì Napoli

PROGETTO VINCITORE

DELLA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO LEO DE BERAROINIS PER ARTISTI E COMPAGNIE CAMPANE UNDER 35

 

Caini è il terzo capitolo di una trilogia dedicata alla famiglia, un nucleo chiuso ed esclusivo, fondato non solo sull’irrevocabilità del legame di sangue, ma anche intorno a un patto. Tutto ciò che è estraneo viene considerato ostile, portatore di una diversità che se non si omologa non viene riconosciuta e, che di conseguenza, va eliminata. L’ingresso di una figura esterna ha una portata rivoluzionaria per le abitudini del gruppo familiare. Il discorso dell’artista sulla verità e il suo modo di essere – candido, puro, trasparente – aprono una breccia nell’identità monolitica dei Caini e fanno emergere dubbi, fragilità che rischiano di mettere in discussione la stessa presunta indissolubilità del loro patto di sangue. A questo punto lo scontro tra prospettive e modi di stare al mondo diviene inevitabile e riconferma le rispettive identità, rimarcandole e irrigidendole. Messi di fronte allo specchio e viste smascherate, per puro caso, le dinamiche dell›assassinio del padre, da loro stessi compiuto anni prima, essi rivivono il lato macabro dell’atto fondativo della loro comunità. La mimesi del loro segreto è la goccia che fa traboccare il vaso, che accende la miccia della violenza sacrificale, atto espiatorio che ristabilisce l’ordine del patto familiare. L’arte assolve qui al suo compito: smuove le coscienze, illumina le convenzioni che crediamo verità assolute. Problematizza il nostro posto nel mondo, ci sposta, ci commuove. Tale ricerca contrappone la solitudine assoluta dell’artista all’omertà dei gruppi familiari e sociali che funzionano e si stringono intorno alla menzogna del linguaggio. Per dirla con Nietzsche questi ultimi funzionano nella misura in cui ‘mentono bene’, i suoi membri sono in grado di gestire le loro interazioni attraverso un codice, una convenzione, una serie ordinata di menzogne.

 

Orario: 20,45  Per info: www.casababylon.it

Durata: 1 ora e 10 minuti