Giovedì mattina i militari dell’Ufficio Locale marittimo-Guardia Costiera di Maiori, coordinati dal capo del compartimento marittimo della Capitaneria di porto di Salerno, Gaetano Angora, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Salerno, su conforme richiesta del Procura della Repubblica, relativo alla piscina ubicata all’ultimo piano di un noto e lussuoso complesso alberghiero di Maiori.
La disposizione al termine di una complessa attività di indagine condotta dalla Guardia Costiera di Maiori e Salerno, unitamente a personale dell’ARPAC di Salerno.
Anche in questo caso, come per altri precedenti tra Positano, Amalfi, Minori e Vietri sul Mare, il reato contestato alla struttura alberghiera è lo scarico di acque reflue industriali, non autorizzato, derivanti dalle acque di lavaggio e contro lavaggio dei filtri di depurazione, reflui tutti che, senza alcun trattamento vengono immessi tal quale in fogna, ovvero, senza il preventivo trattamento depurativo, in violazione delle norme vigenti. Tale da configurare il reato (di cui all’art. 137 D.lvo 152/2006), che prevede l’arresto sino a due anni e una ammenda fino a 10mila euro.
L’accertamento del reato si inserisce in un più ampio e complesso piano strategico, disposto dalla Procura, di controllo del rispetto della normativa ambientale da parte di strutture ricettive operanti nella costiera amalfitana che, in alcuni casi, smaltendo in maniera illegittima i reflui provenienti dall’attività produttiva incidono in maniera significativa sul livello di inquinamento marino riscontrato a seguito di specifiche indagini.