La necessità di ottemperare alle disposizioni della legge 29 gennaio 1992 n. 113 “Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica” ha indotto l’Amministrazione regionale a regolamentare la materia promulgando la Legge regionale 28 dicembre 1992 n. 14, Obbligo per i comuni di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato e/o minore adottato” pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n.53 del 31/12/2002 e successivamente modificata con modificata con la Legge regionale n. 4 del 15 marzo 2011.·
L’obbligo per il Comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica, impone alla Amministrazione Comunale l’esigenza di trovare spazi verdi esistenti o superfici nuove adatte ad accogliere le piantagioni arboree.
L’obiettivo di questa normativa mira all’incentivazione degli spazi verdi urbani
Adriano Nappi, Presidente dell’Associazione Scafati Città partecipata : ” Chiediamo di avviare le procedure per l’incremento del verde urbano tramite piantumazione di nuovi alberi forniti gratuitamente dalla Regione Campania. Sul territorio campano per soddisfare le diverse finalità di impiego nel settore forestale, sono presenti 15 vivai forestali regionali. In queste strutture, di proprietà regionale, si effettua la produzione di piante necessarie ai rimboschimenti, rin saldamenti, ricostituzioni, rinfoltimenti dei boschi, arredo verde e paesaggistico.La misura di un nuovo albero per ogni nato ha una funzione educativa e una ambientale,ed insegna ai più piccoli il rispetto della natura”
Emilio de Santis, Vicepresidente dell’Associazione Scafati Città partecipata:” La legge nazionale affida alle Regioni e alle Province Autonome il compito di specificare le specie arboree più adatte alle caratteristiche del clima, tipo di terreno e di paesaggio dei luoghi di competenza. Le piante da mettere a dimora, andranno richieste gratuitamente alla Regione Campania dal 1°Aprile al 31 dicembre di ciascun anno.Nonostante il basso tasso di natalità italiano, la legge intende contrastare così la perdita di zone verdi nel Paese che, per l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), è di 8 metri quadrati al secondo.