Il Green Public Procurement (GPP) è lo strumento che serve a “rendere verdi” gli approvvigionamenti della Pubblica Amministrazione adottando criteri ambientali nelle procedure d’acquisto, in modo tale da sostituire i prodotti e i servizi esistenti con altri che hanno un minore impatto sull’ambiente lungo tutto il loro ciclo di vita e che sono pertanto in grado di: ridurre il prelievo di risorse naturali, sostituire le fonti energetiche non rinnovabili con quelle rinnovabili, ridurre la produzione di rifiuti, le emissioni inquinanti, i pericoli ed i rischi ambientali.
Con l’emanazione della Legge 221/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” meglio conosciuta come “Collegato ambientale”ed in vigore dal 2 febbraio 2016, è prevista l’obbligatorietà del GPP per le stazioni appaltanti italiane.Attuare il GPP, cioè rendere verdi gli acquisti degli enti pubblici, significa quindi aver introdotto e rispettare criteri finalizzati a ridurre gli impatti ambientali dovuti ad acquisti e gare d’appalto in un’ottica di ciclo di vita, al fine di ridurre l’uso di risorse naturali, i rifiuti prodotti, le emissioni inquinanti generate, ed in generale i pericoli e i rischi per l’ambiente legati ad un prodotto o servizio.La Centrale Acquisti Nazionale pubblica, ha attivato dal 2008 e gestisce oggi il più vasto programma di GPP in Italia.
Altri rilevanti programmi di GPP sono attuati dalle Centrali Acquisti Territoriali pubbliche della Regione Lombardia e della Regione Emilia-Romagna. A partire dal 2010, la Regione Sardegna ha attivato gli Ecosportelli GPP, sportelli di informazione e supporto sui territori provinciali della Sardegna, mirati alla promozione e diffusione delle politiche e delle pratiche di acquisti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni
Adriano Nappi, Presidente dell’Associazione Scafati Città partecipata : “”Con la seguente richiesta chiediamo di adottare il metodo “GREEN PUBLIC PROCUREMENT” (GPP) nelle procedure di acquisto di beni e servizi, indirizzando la scelta su prodotti e beni a ridotto impatto ambientale, meno inquinanti, meno dannosi per la salute rispetto a prodotti tradizionali, in modo da ridurre l’impatto delle diverse attività sull’ambiente, incrementare la domanda dei prodotti verdi, spingere le imprese a produrre beni con migliori prestazioni ambientali, fornire un modello di comportamento responsabile verso l’ambiente ed il territorio
Emilio de Santis, Vicepresidente dell’Associazione Scafati Città partecipata:” Abbiamo chiesto di applicare negli appalti per la fornitura di beni e servizi il criterio di valutazione e la metodologia GPP per le seguenti tipologie di prodotti: carta, lampadine, noleggio e acquisto stampanti e macchine per ufficio in genere, manutenzione e arredo verde pubblico, pulizia edifici comunali, arredo per uffici, arredi per aule, servizi di pulizie,parco autovetture e veicoli pubblici.