Da troppo tempo i politici italiani continuano a fare propaganda su un problema che rischia di
esplodere in mano a migliaia di imprese e famiglie italiane.
Mi riferisco alla prossima scadenza delle concessioni balneari, esse dovranno essere riassegnate tramite gare pubbliche entro il 31 dicembre 2024.
Quindi, siamo giunti al punto che le gare si faranno entro due anni; ora resta solo da decidere come si faranno, e a occuparsene sarà il decreto attuativo del prossimo Governo.
Purtroppo con la menzogna delle proroghe, che qualche politico agita con la speranza di racimolare qualche voto, stiamo impedendo agli imprenditori di investire e ad altri di supportarli.
Possiamo dire, tirando le somme, che in questi lunghi anni di lotte, in cui ho cercato di dare il mio contributo in favore di quell’imprenditoria che ha investito ed ha condotto seriamente le attività sui territori, i veri sconfitti al momento sono proprio coloro che gestiscono le proprie attività sulle spiagge italiane.
Con la sentenza del Consiglio di Stato, anche la proroga delle concessioni fino al 2033 è svanita ed ora non resta che concentrarsi su soluzioni che possano garantire tutti coloro che hanno reso un servizio serio fatto anche di investimenti economici di una certa entità.
Uno dei miei compiti prioritari, qualora dovessi essere eletto in parlamento, sarà quello di vigilare affinché le gare per la riassegnazione delle concessioni non diventi il pretesto per svendere anche questo pezzo di patrimonio pubblico ai grandi capitali globali.
E’ indispensabile lottare politicamente per preservare l’attuale modello economico composto da piccole e medie imprese familiari, che hanno reso il settore del turismo balneare in Italia
un’eccellenza unica al mondo.
Per questo motivo si dovrà fare in modo che, i decreti attuativi ministeriali, prevedano procedure selettive basate sulla qualità dei progetti e non siano aste al rialzo economico.
esplodere in mano a migliaia di imprese e famiglie italiane.
Mi riferisco alla prossima scadenza delle concessioni balneari, esse dovranno essere riassegnate tramite gare pubbliche entro il 31 dicembre 2024.
Quindi, siamo giunti al punto che le gare si faranno entro due anni; ora resta solo da decidere come si faranno, e a occuparsene sarà il decreto attuativo del prossimo Governo.
Purtroppo con la menzogna delle proroghe, che qualche politico agita con la speranza di racimolare qualche voto, stiamo impedendo agli imprenditori di investire e ad altri di supportarli.
Possiamo dire, tirando le somme, che in questi lunghi anni di lotte, in cui ho cercato di dare il mio contributo in favore di quell’imprenditoria che ha investito ed ha condotto seriamente le attività sui territori, i veri sconfitti al momento sono proprio coloro che gestiscono le proprie attività sulle spiagge italiane.
Con la sentenza del Consiglio di Stato, anche la proroga delle concessioni fino al 2033 è svanita ed ora non resta che concentrarsi su soluzioni che possano garantire tutti coloro che hanno reso un servizio serio fatto anche di investimenti economici di una certa entità.
Uno dei miei compiti prioritari, qualora dovessi essere eletto in parlamento, sarà quello di vigilare affinché le gare per la riassegnazione delle concessioni non diventi il pretesto per svendere anche questo pezzo di patrimonio pubblico ai grandi capitali globali.
E’ indispensabile lottare politicamente per preservare l’attuale modello economico composto da piccole e medie imprese familiari, che hanno reso il settore del turismo balneare in Italia
un’eccellenza unica al mondo.
Per questo motivo si dovrà fare in modo che, i decreti attuativi ministeriali, prevedano procedure selettive basate sulla qualità dei progetti e non siano aste al rialzo economico.
Quindi bisognerà tenere conto dell’esperienza tecnica e professionale già acquisita in relazione
all’attività oggetto di concessione, del reddito di coloro che hanno avuto quale principale attività la gestione della concessione ed infine valutare anche coloro che hanno avuto comportamenti virtuosi nei confronti dello Stato a cui hanno sempre versato il dovuto sui guadagni provenienti dall’attività balneare.
Ritengo profondamente utile alla collettività non dover cambiare concessionario laddove ci sia stato un atteggiamento di profonda onestà imprenditoriale, rischiando così di dare le nostre spiagge in mano a sconosciuti che potrebbero non averne la medesima cura.
Se chi ci è stato finora potrà dimostrare di averlo fatto bene, merita di continuare la propria attività.
Spero dal 25 settembre di poter dare con più forza il mio contributo ad una giusta causa.Francesco Virtuso – Candidato alla Camera per il Movimento 5 Stelle
all’attività oggetto di concessione, del reddito di coloro che hanno avuto quale principale attività la gestione della concessione ed infine valutare anche coloro che hanno avuto comportamenti virtuosi nei confronti dello Stato a cui hanno sempre versato il dovuto sui guadagni provenienti dall’attività balneare.
Ritengo profondamente utile alla collettività non dover cambiare concessionario laddove ci sia stato un atteggiamento di profonda onestà imprenditoriale, rischiando così di dare le nostre spiagge in mano a sconosciuti che potrebbero non averne la medesima cura.
Se chi ci è stato finora potrà dimostrare di averlo fatto bene, merita di continuare la propria attività.
Spero dal 25 settembre di poter dare con più forza il mio contributo ad una giusta causa.Francesco Virtuso – Candidato alla Camera per il Movimento 5 Stelle
A cura di Thomas Incontri