da Massimo La Rocca riceviamo e pubblichiamo
Realizzata dal sottoscritto la ricostruzione virtuale del disegno sulla Porta d’ingresso alla Chiesa di Santa Maria de Alimundo a Salita Intendenza Vecchia nel Centro Storico di Salerno, disegno di cui oggi dopo secoli rimangono solo labili tracce.
Sarebbe il caso che il proprietario della Chiesa, che dovrebbe essere il Comune di Salerno, si adoperi per salvare quanto resta di questa antica Porta lignea, smontandola e portandola in un luogo protetto dalle intemperie in attesa di un suo restauro, restauro che in realtà dovrebbe riguardare tutta la Chiesa attualmente abbandonata e in cattivo stato di conservazione.
Ma riguardo alla necessità di un urgente restauro della Porta e della Chiesa, potrebbero essere le stesse Soprintendenze salernitane a fare una segnalazione ufficiale al Comune di Salerno; e dire che la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno ha sede proprio in Palazzo Ruggi d’Aragona che è adiacente alla Chiesa!
Si ricorda che la Chiesa di Santa Maria de Alimundo fu fondata nel X o XI secolo (gli storici locali non sono mai d’accordo 🙂 su niente!) da 4 fratelli conti longobardi salernitani che si chiamavano Guaimario, Maione, Madelmo e Adelmo; che ebbero il Patronato della Chiesa figure importanti come Giovanni Da Procida e come il nostro Boccaccio del ‘400, ossia Masuccio Salernitano alias Tommaso Guardati; che nella Chiesa sarebbe sepolto lo stesso Masuccio Salernitano, anche se lo storico De Simone fa notare che questo non è sicuro, visto che la nobile famiglia Guardati aveva le proprie sepolture nel Chiostro del Convento di San Francesco d’Assisi in Vicolo Sant’Antonio, guarda caso anche questo importantissimo Monumento di Salerno, con un Chiostro arabeggiante unico al mondo, abbandonato da decenni! Per finire faccio una riflessione ritengo costruttiva.
Salerno negli ultimi anni ha attratto con le Luci d’Artista centinaia di migliaia di turisti, probabilmente ormai milioni di turisti se sommiamo tutti gli anni dell’iniziativa; la città e il Comune quindi si sono arricchiti economicamente e si presume continueranno ad arricchirsi; perchè allora non sfruttare parte di questo arricchimento per recuperare Monumenti e Beni storici di Salerno abbandonati, a volte di grande importanza, e che oggi compongono una lista tristemente lunghissima?
Anzichè accodarsi alla demagogìa nazionale che oggi in Italia porta sempre a parlare dell’incuria esistente negli Scavi di Pompei, i politici salernitani lista alla mano dovrebbero impegnarsi prima di tutto al recupero dei Monumenti cittadini. La lista è tristemente lunghissima, sarebbe ora di accorciarla in modo sostanzioso! Cordiali saluti.
Massimo La Rocca