Pubblico delle grandi occasioni sul giardino sagrato della chiesa di S. Margherita a Salerno, dove Ernesto Lama e Gaia Bassi, con l’aiuto musicale di Aniello Palomba alla chitarra e Salvatore Cardona al piano, hanno letteralmente entusiasmato con il loro spettacolo Prova ad A….mare.
Poesie, canzoni, frammenti del teatro di Viviani.Viviani è la strada: le gioie, i dolori, i colori dell’anima. La verità, la miseria, l’ingiustizia, marchiò le sue sceneggiature con una lingua scarna, aspra, tagliente, ben lontana da quello stile che faceva del teatro colto un’esclusiva delle classi più agiate, riuscendo perciò a coniugare contenuti molto profondi ad una possibilità di fruibilità da parte di tutti, anche attraverso la previsione di vari livelli di interpretazione delle opere.Lama è grande cultore dell’artista stabiese. Si vede che è a suo agio nel raccontarlo e nel rappresentarlo ma la sua forza sta nell’affrontarlo come se non lo conoscesse. Sa che nel teatro di Viviani trova di tutto.Inizia con ‘O scugnizzo ‘ che è stato anche l’esordio di Viviani.
Il repertorio continua con un ritmo e una grinta impressionante. Una macchina da guerra. Cammina spedito ma rispettoso, umile. Porta allo scoperto le emozioni e i sentimenti. Spettacolo improvvisato quasi una prova con il pubblico. Ha in mano la tavolozza e come un pittore sceglie, amalgama, sperimenta i colori giusti ora tenui, ora accesi. Istrionico, ironico, sarcastico, provocatore.
Con lui in scena l’attrice Gaia Bassi che lo asseconda con grazia, eleganza, cuore, anima, ammirazione. La voce calda di lei, avvolgente, accarezza il numeroso pubblico presente, circa cinquecento persone, che partecipa con grande entusiasmo. Lama si esalta, lo cattura trascinandolo in un vortice di emozioni. Non mancano gli applausi a scena aperta. Lui ha i suoi amici, la sua Gaia, il suo chitarrista Aniello Palomba. Il trio delle meraviglie è in scena a S. Margherita, ma sente che manca qualcosa: e allora? Trova tra il pubblico il pezzo “arrangiato ” che mancava: il pianista Cardone, componendo cosi l’ennesimo quadro! Una tela intrigante, viva, palpitante…Si respira l’arte pura! Per un artista, l’arte è una necessità che non si può manipolare. Momenti esilaranti, coinvolgenti, un pubblico in visibilio che li applaude a ripetizione. Lama prende a pretesto ” I Guappi” e porta Viviani a vivere i giorni nostri. Lo cala nella nuova realtà, nella nuova frontiera della napoletanità: “i neomelodici.” Arguto e frizzante si impossessa del tema, spara anatemi. Analizza i versi di queste “arie” new age. Cerca di spiegare i significati dei testi e come “cultore ” della materia pensa al testimonial chiamando dalla platea un suo amico che è venuto a vederlo. “Il malcapitato” cerca di dissuaderlo ma lui non sente ragioni, lo vuole sul palco! Antonio Speranza, attore professionista di origine salernitane, si impossessa del microfono e ti “spara” una canzone neomelodica. La nuova frontiera della vecchia sceneggiata è qui. Pubblico letteralmente piegato in due dalle risate. E’ finita? Macché!!!!! Prima un duo da pelle d’oca con la Bassi (Rusella Mia) poi a casa di un prete- siamo sul sagrato della chiesa di S. Margherita- una poesia di Trilussa, poeta satirico romano, dal titolo “l’Uccelletto in Chiesa”. Pensa bene di affidare il sonetto, pieno di doppi sensi, all’eleganza della sua “complice” Bassi che con estrema cura porta a compimento l’ardua missione.
Il finale è da incorniciare, una splendida ‘ A rumba de scugnizzi, le voci di entrambi si fondono dipingendo una tela intrisa di colori tenui, delicati, sullo sfondo di una serata fantastica fatta di sentimento, arte, amicizia e affetto. Un teatro povero dove sono poveri anche i sentimenti. Il vivianeo ha trionfato anche a Salerno: è lui l’emulo di Viviani! Splendida artista Gaia Bassi, bravi musicisti Antonio Palomba e Salvatore Cardone. Trionfo meritato e certificato dagli applausi convinti di un pubblico che ha risposto alla grande riempendo tutte le serate della rassegna. Presenti alla serata l’Assessore al Bilancio Roberto De Luca e il consigliere Nico Mazzeo. Il segnale è chiaro. Questa parte della città ha sete di cultura, aggregazione, di grandi eventi. La rassegna giunta alla seconda edizione vuole crescere e si candida a diventare parte integrante degli eventi cittadini. Il progetto teatro di 90 posti va realizzato al più presto per non disperdere il patrimonio messo insieme in questi anni con duro lavoro. Un progetto che vuole dare vita ad un vero e proprio polo per la formazione e la didattica teatrale e delle arti in genere Il Laboratorio Teatro S. Margherita è necessario per completare la rinascita socio culturale del quartiere che è uno dei più popolosi di Salerno. Investire in cultura paga. Questi sono anche produttivi, a volte, più degli investimenti classici sia in termini economici che sociali. Una citazione su tante, in chiusura, quella del nostro Leo De Berardinis”…non si può bleffare se c’è una civiltà teatrale, il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita e della morte…”