Sanità, Tommasetti (Lega): “Medicina territoriale a rischio in provincia di Salerno, De Luca dia risposte ai cittadini”.

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«È fondamentale che la medicina territoriale venga messa nella condizioni di continuare a fornire livelli adeguati di assistenza sanitaria ai cittadini, anche nella vasta ed estesa provincia di Salerno» sostiene il prof. Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania.

I medici di base, infatti, sono i medici dell’assistenza primaria e, in virtù della scelta su base fiduciaria da parte dei cittadini, rappresentano l’unico punto di riferimento per i pazienti in molti Comuni della nostra regione. Ciò è accentuato, in particolare, nelle aree interne ove gli assistiti sono costretti a recarsi in Comuni diversi da quello di residenza, con notevoli disagi, aggravi di costi e deficit di socialità per farsi curare o per farsi prescrivere farmaci, visite specialistiche ed esami strumentali.

Ad aggravare tale situazione di forte disagio per gli utenti è la difficoltà a reperire un nuovo medicodi famigliapoiché, purtroppo, ogni anno, in provincia di Salerno, si rendono vacanti molti postidi medici di medicina generale a causa dei pensionamenti, delle dimissioni o per altre motivazioni. Ad oggi, infatti, nel salernitano, i medici di famiglia sono circa 700edentro i prossimitreanni si prevede il pensionamento di circa 200 unità.

«Ritengo, a tal proposito, sia necessario un confronto pragmatico e risolutivo tra la Regione, i Distretti Sanitari, i medici del territorio e le loro rappresentanze sindacali per individuare le criticità e condividere le soluzioni più idonee» sostiene il consigliere della Lega, Tommasetti.

«Ho avuto modo di interfacciarmi, a tal proposito,con il dott. Elio Giusto, segretario provinciale di Salerno della F.I.M.M.G. (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), che ringrazio per la disponibilità.»- sostiene Tommasetti – «Dal proficuo confronto è emerso che le rappresentanze sindacali ritengono sia necessario: adottare una serie di adempimenti che consentano, da subito, al medico di medicina generale di poter svolgere un ruolo centrale nell’assistenza del paziente cronico e nella prevenzione della cronicità; di ridurre il carico burocratico al medico di Medicina Generale (così come avviene in altre regioni italiane); garantire al medico che accetta l’incarico, sia il raddoppio della propria quota capitaria laddove intervenga in una zona disagiata (come già avviene per i pediatri) che l’indennità per il collaboratore di studio e/o per l’infermiere».

 

«Ho presentato, dunque, un’interrogazione consiliare, per sapere quali provvedimenti il Presidente della Giunta regionale, nonché delegato regionale alla Sanità, intenda adottare per evitare che tale situazione possa continuare ad arrecare grave nocumento alla vita di migliaia di cittadini, soprattutto anziani, pazienti oncologici, portatori di disabilità e soggetti fragili in generale» conclude il consigliere regionale Aurelio Tommasetti.