Sanità, prosegue la polemica Gambino-Squillante.

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gambino_alberico_4_originalriceviamo e pubblichiamo la lettera di riscontro che il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Alberico Gambino ha inviato al Direttore Generale dell’Asl Salerno Antonio Squillante in merito all’organizzazione delle strutture sanitarie ed al piano di rientro.

 

Egregio Direttore Generale,
ho ricevuto ieri la Sua lunga lettera con la quale, presumo, ha inteso riscontrare le innumerevoli segnalazioni da me effettuate in ordine a problematiche che caratterizzano la Sua gestione della sanità provinciale e, non comprendendo né condividendo la Sua decisione di non trasmetterLa alla stampa motivata con un presunto “ ritegno che la contraddistingue”, credo che i suoi contenuti sia giusto farli conoscere erga omnes in modo che tutti possano valutare, in maniera non condizionata, “ i principi, le considerazioni, il concetto stesso del ruolo temporaneo ricoperto” che dettano la Sua azione quotidiana quale responsabile di un ruolo fiduciario ricoperto in un Settore così delicato.

Per tali ragioni, come mia decisione autonoma e legittima essendo unico destinatario della stessa, inoltro la Sua lettera alla stampa – in allegato al mio presente riscontro – e tanto perché siano ben note a tutti le “ distanze abissali” che ci separano in tutto, anche umanamente, e perché siano “ ben note a tutti” la mia e la Sua concezione del ruolo istituzionale da ambedue ricoperto, ancorchè il Suo sia di natura esclusivamente fiduciaria, il mio evidentemente ed esclusivamente elettivo.

Precisato tale punto, mi corre l’obbligo di evidenziare che la S.V., pur avendo impiegato ben 4 pagine di fitta scrittura, si guarda bene dal rispondere, chiarire, spiegare alcuna delle problematiche da me evidenziate e quando lo fa, solo sul punto del budget 2015 unilateralmente assegnato ai Direttori Sanitari, dimostra – ancora una volta sebbene ormai non più necessario – che insuperabile nella Sua azione quotidiana e programmatica resta il “ principio dell’uomo solo al comando” tanto perché evidentemente nel Suo DNA, nonché humus formativo, manca letteralmente il vocabolo “ ascolto”, e questo è ormai da tempo ben noto a tutti.

Infatti, e solo per mera questione di chiarezza, mi permetto di ricordarLe che “ i budget aziendali, una volta determinati gli obiettivi dalla Direzione, vengono concertati e contrattati con i Direttori Sanitari dei PP.OO.” ed essi non sono – né mai possono essere – soggetti a “ tagli lineari percentuali” ma, sempre, adeguati e conformati, nel rispetto del totale complessivo disponibile, alle reali esigenze dei PP.OO. ed alle attività consolidate che sono fondate su “attività effettuate, numero di interventi prodotti, persone assistite, esigenze reali soddisfatte,etc. etc.”.

Antonio SquillanteTanto perché, nel mondo reale in cui tutti viviamo tranne LEI, non vige il principio del rapporto “operatori sanitari/posti letto” ma quello molto più importante dettato da “esigenze reali/richieste di assistenza/interventi effettuati”, essendo ben noto a tutti, evidentemente tranne che a Lei, che possono esserci PP.OO. volutamente e artatamente sovradimensionati – in termini di risorse strumentali, dotazioni organiche, posti letto come è costante della Sua azione – rispetto alle necessità effettive e sussistenti del territorio servito, e per questi PP.OO. il risultato dell’applicazione del principio del parametro “ragionieristico” operatori sanitari/posti letto è assolutamente ed esclusivamente un regalo a danno di altri PP.OO. che, invece, proprio in virtù del cervellotico ed unilaterale budget assegnato sono costretti a ridurre se non azzerare servizi erogati e richiesti.

Ma tant’è, questi concetti basilari non risiedono nel Suo DNA, ed in quello del ristretto “ cerchio magico” che con Lei legittimamente su Sua scelta collabora, per cui è perfettamente inutile ogni interlocuzione chiarificatrice su questo e sugli altri punti che ho evidenziato e che qui ribadisco e richiamo, e ribadirò fino alla noia, in attesa che fornisca una risposta concreta e non “ragionieristica”.

Ed è tanto vero che Lei, nella qualità, vive in un mondo “tutto Suo” che ancora attribuisce ad altri, e nello specifico ai Sindaci del territorio, la mancata attivazione del Tavolo Tecnico da Lei stesso proposto in data 08.01.2015 non rendendosi conto, o facendo finta di non rendersi conto, che la mancata risposta dei Sindaci non è dovuta ad una superficialità e/o disattenzione ma è semplicemente “la risposta ufficiale ed istituzionale “ ad una mancanza di credibilità che caratterizza la Sua azione quotidiana, mancanza che deriva da anni di decisioni, quasi sempre cervellotiche, unilaterali, ingiustificate ed ingiustificabili e frutto esclusivamente del principio indissolubile “ dell’uomo solo al comando”.

Insomma, a voler semplificare, “ si raccoglie quello che si semina”, come quotidianamente sono costretto a sentire nei miei quotidiani giri per il territorio provinciale e come a Lei capita di sentire quando si degna di visitare gli ospedali, ovviamente solo in occasione di pompose ed inutili inaugurazioni di attrezzature assegnate e/o di servizi attivati.

Egregio Direttore Generale,
avrei voluto risparmiarmelo ma, purtroppo, sono costretto anche ad evidenziare che il contenuto della Sua lunga, inutile e risibile lettera dimostra – relativamente alla parte in cui affronta l’innovativa proposta del Commissario ad Acta on.le Stefano Caldoro di istituire e realizzare sul territorio regionale n. 250 punti di Primo Soccorso – che La Direzione della ASL Salerno è addirittura incapace di comprendere il pur semplice significato letterale dei provvedimenti regionali di indirizzo e decisione, a Lei tanto cari solo quando servono a giustificare decisioni unilaterali e scomode.

Infatti il DCA 18 del 18.02.2015, contrariamente a quanto Lei sostiene, assegna alle Direzioni Generali “ delle AA.SS.LL il compito di programmare la nuova organizzazione dell’assistenza primaria mediante la formulazione di un Piano Aziendale di riorganizzazione delle Cure Primarie, da compilare secondo il modello in allegato al presente decreto (rif: “Allegato_Piano Aziendale di riorganizzazione delle Cure Primarie”) da inviare alla Regione per l’approvazione entro 60 giorni dalla pubblicazione del presente provvedimento “ ed inoltre prevede “ per le Direzioni Generali delle AA.SS.LL. la possibilità di attivare, nelle more dell’approvazione formale da parte della Regione del suddetto Piano aziendale, progetti sperimentali relativi al nuovo modello di organizzazione delle Cure primarie in accordo alla programmazione aziendale”.

L’attivazione dello specifico gruppo di lavoro regionale, presso la Direzione Regionale per la Tutela della Salute, che Lei richiama – falsamente ed a sproposito – nella lettera è finalizzato esclusivamente “ NON A REALIZZARE” ma semplicemente “ a supportare le Aziende Sanitarie della Regione nella formulazione del Piano Aziendale di riorganizzazione delle Cure Primarie e di monitorarne l’attuazione”.
Cioè, è una struttura di supporto nel caso in cui prevalga l’incapacità a far da soli e di controllo che, successivamente, “ monitora l’attuazione di quanto deciso”.

Questo è l’indirizzo e la decisione assunta dal DCA 18/2015 e mi rifiuto di pensare, anche se potrei essere indotto dal contenuto della Sua lettera per questa parte, che Lei abbia inteso “ il supporto” come “ attività di decisione e di realizzazione” perché, in mente Sua, sia già codificata la resa dettata dalla consapevolezza di un’incapacità programmatoria.
Se questo dovesse essere la ragione del Suo agire per quest’aspetto, mi permetto di evidenziarLe che sta sbagliando e che non deve preoccuparsi perché Lei ha la fortuna di dirigere un’Azienda in cui operano ed agiscono eccellenti Direttori Sanitari ed eccellentissimi Primari, medici, operatori sanitari che potranno – se solo interessati e chiamati – fornirLe adeguata e professionale assistenza e supporto per l’elaborazione e la formalizzazione di un serio, credibile, giustificato e conforme Piano Aziendale di riorganizzazione delle Cure Primarie.
Stia tranquillo e coinvolga di più i Suoi operatori sanitari, ne trarrà sicuramente giovamento l’Azienda e le comunità amministrate.

Egregio Direttore Generale,
non mi dilungo oltre, essendo inutile “ parlare ai sordi”, ma mi preme solo rassicurarLa che “ non sono un uomo solo” né che “ sono alla ricerca di sodali” non fosse altro perché il mio è un ruolo elettivo che consegue esclusivamente a consenso ricevuto e/o a riceversi – se meritato – dai cittadini/elettori e non come il Suo che è assolutamente fiduciario ( e che forse ha tanto bisogno ora di sodali e sponsor), sono – invece e con orgoglio – punto di ascolto e di rappresentanza delle esigenze di servizio di centinaia e centinaia di operatori sanitari,molto qualificati e quotidianamente mortificati dalla Sua disattenzione operativa, e delle istanze di migliaia di cittadini ed amministratori locali, tutti stanchi – come me – di decisioni cervellotiche e sbagliate assunte “dall’uomo solo al comando” e dal Suo “ cerchio magico”, di alibi dettati dal falso rispetto di DCA che ben conosco – perché io leggo e rifletto prima di scrivere – e che raccontano esattamente il contrario di quanto Lei sostiene, di assenza di ascolto di ogni esigenza proveniente dal territorio, di esternalizzazioni di servizi inutili e costose, di straordinari ed incentivazioni elargiti a iosa e non solo per il P.O. di Nocera/Pagani ma anche per PP.OO. artatamente sovradimensionati, di presunte strategie aziendali fondate su concetti esclusivamente “ ragionieristici” che magari servono “ a procurare incentivazioni economiche” ma producono guasti e disastri a carico dei cittadini/utenti.
Non conosco, né ho mai conosciuto né mi risulta ci siano nella ASL Salerno e quindi probabilmente Lei mi confonde con qualche altro Suo sodale,“Dirigenti che hanno realizzato la propria incapacità professionale e perciò si aggrappano ad una bandiera che aspetta un vento per gonfiarsi e sventolare che purtroppo non arriva”.

Egregio Direttore Generale,
questa frase, da Lei formalizzata nel riscontro alle mie evidenziazioni di fatti e problemi che riguardano solo il sistema sanitario in provincia di Salerno e i guasti prodotti “dall’uomo solo al comando”, non è solo “omertosa e vigliacca” perché non indicante NOME E COGNOME ma è anche – e soprattutto – “vergognosa” tanto da lasciare basiti, per cui non credo siano necessarie ulteriori considerazioni e/o interlocuzioni su questo punto essendo,peraltro, siderale la mia distanza dal Suo modo di concepire e di considerare l’organizzazione Aziendale della ASL Salerno che è composta,invece e contrariamente a quanto Lei quotidianamente dimostra di pensare, da uomini e donne di eccellente professionalità e di grande senso di responsabilità il cui impegno, quotidiano, è dovuto solo all’attaccamento che hanno per il ruolo e per le esigenze delle comunità assistite e che Lei fa di tutto per ridurre.

Conferma tanto la denuncia pubblica lanciata dal Dott. Formicola del P.O. di Pagani, a proposito della metodologia seguita dalla Sua concezione di ASL in ordine “ agli screening oncologici”, denuncia non solo condivisa e condivisibile, e che va approfondita, ma che richiederebbe una Sua risposta pubblica e non un’alzatuccia di spalle come è avvenuto.

Per tutte le ragioni esposte, mi limito ad invitarLa, ancora una volta, a convocare il Tavolo Tecnico annunciato, evitando – almeno ora che è prossimo alla scadenza del Suo mandato a tempo determinato – la creazione artificiale di ulteriori alibi formali che Le servono solo per poter svolgere – ancora una volta – il ruolo che più Le piace e cioè di “ uomo solo al comando”.

Convochi il Tavolo tecnico e consenta, alle parti in causa che ci stanno, di discutere, di esaminare, di esporLe le esigenze dei territori e poi di aiutarLa ad elaborare e sviluppare strategie organizzative e piani aziendali più consoni e conformi alle esigenze del territorio, in quanto le parti in causa ricordate (Direttori Sanitari, OO.SS., Sindaci, etc.) vivono ed operano nel territorio reale e non in quello virtuale, in cui invece Lei ama vivere, rappresentato da DCA mal interpretati e da software statistici mal utilizzati.
Ovviamente, e non per ultimo, consapevole che Lei non mi deluderà – proprio in ragione di quel principio di trasparenza da Lei giustamente rivendicato – sono sicuro che avrà cura di far sapere, erga omnes, i compensi per straordinari ed incentivazioni liquidate e pagate alle strutture verticistiche di Via Nizza che La collaborano direttamente e al Suo staff, ovvero avrà la bontà di indicare l’atto amministrativo – da cui rilevabili tali dati – pubblicato sul sito aziendale, così come avrà cura di pubblicare e rendere noto erga omnes “ i nominativi e la provenienza dei nuovi assunti – rispetto a quelli oggetto di cd. trasferimento di cantiere – nei servizi di assistenza e pulizia come nei servizi di gestione della centrale termica”.
Tanto al solo fine di maggiore trasparenza e per eliminare in radice “ voci maligne che si rifanno al vecchio proverbio non è sempre oro quello che luccica”.

On.le Alberico Gambino

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