dal Tribunale dei Diritti del Malato riceviamo e pubblichiamo
In tutti i presidi del Ruggi vi sono ambulatori di secondo livello (specialistici) DayHospital ultra specialistici per le malattie autoimmuni per le malattie rare , in primis la SLA, e per altre patologie croniche ed ingravescenti.
Questi pazienti non posso no più aspettare , è oltremodo crudele assistere alla riapertura di fabbriche, ristoranti, negozi, attività produttive e ricreative e contemporaneamente vedersi nega re il diritto alla salute ed alle cure.
Pazienti affetti da patologie autoimmuni che de vono assolutamente praticare terapie specifiche, senza le quali le patologie e i sintomi aumentano e rischiano di annullare i benefici raggiunti.
I pazienti di oculistica che aspettano di pratica la terapia intravitreale, senza la quale rischiano di perdere la vista possono aspettare?
I pazienti che aspettano esami diagnostici che si affettuano solo in ospedale possono aspettare?
I pazienti che non hanno soldi e conoscenze per effettuare esami e visite da medici e strutture a pagamento possono aspettare? Riaprirà mai il centro prelievi del Ruggi,l’unico nella città di Salerno?
Bisogna rimettere le cose a posto e: potenziare il Da Procida anche un con un Pronto Soccorso covid, potenziando il laboratorio di analisi con macchinari specifici e la radiologia, in modo da poter effettuare li’ la fase di censimento epidemiologico (test sierologici), pare ad oggi che il facciano solo i laboratori privati, cosa che riteniamo ingiusta e pericolosa, fare attività di studio e ricerca su tale problematica collaborando possibilmente con la Università, operando in stretta connessione con la ASL.
Il presidio Ruggi, sede di DEA di secondo livello, centro per le malattie rare , per le reti temporo dipendenti, deve ripristinare tutte le funzioni, linee di attività e LEA come recitano i piani ospedalieri e tutte le varie normative regionali di programma zione. Deve riattivare un Pronto Soccorso che consenta a tutti di poter contare su pra tiche efficaci e veloci, il pre, triage deve essere veloce e tale da non ipotecare manovre e pratiche salvavita.
Voremmo essere da stimolo e collaborare in un compito certo non semplice ma necessario: garantire e tutelare la sanità pubblica e il diritto alla salute per tutti.