Il San Michele a Salerno fu Caserma delle Camicie Nere!

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da Massimo La Rocca riceviamo e pubblichiamo.

Sottopongo alla vostra attenzione 21 foto fonte EBAD, delle quali le didascalie originali, parlando in modo generico di militari e musicisti, non forniscono datazioni e identificano sommariamente Salerno come luogo degli scatti, ma che, dall’osservazione del contenuto in esse immortalato, ho desunto essere state scattate nel 1940-1943 negli spazi di VIA BASTIONI dell’ex MONASTERO di SAN MICHELE ARCANGELO; inoltre di questo, che sappiamo d’età longobarda e soppresso nel 1866, ho desunto un fatto fino ad oggi ignoto, e cioè che, negli anni a cui risalgono le foto, era per una sua parte adibito a CASERMA della MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE!

Tale Milizia in tutta Italia veniva indicata più semplicemente con l’acronimo MVSN, bensì anche con l’espressione CAMICIE NERE per via delle camicie di colore nero facenti parte della divisa. Nata per Regio Decreto nel 1923 dall’esigenza del Partito Nazionale Fascista, appena giunto al potere, di irregimentare le Squadre d’Azione paramilitari in una vera e propria Milizia riconosciuta dalla legge, la MVSN già nel 1924, sempre per Regio Decreto, fu elevata a Forza Armata dello Stato italiano.

Capillarmente presente sull’italico suolo, la MVSN, rimembrando gli antichi Romani, risultava suddivisa in Legioni, e Salerno era la sede della 140esima Legione, la Legione “Aquilia”, il cui nome traeva spunto dall’importante strada consolare, appunto la Via Aquilia (alias Via Popilia, alias Via Annia), che in età romana collegava Capua a Reggio passando per Nocera, Salerno, Eboli e Vallo di Diano; la Legione “Aquilia” a sua volta si componeva di 3 Coorti; oltre alla Coorte di Salerno, c’erano quella di Nocera Inferiore e quella di Eboli. Le prime 20 foto fonte EBAD si riferiscono alla visita in Caserma di un Console della MVSN.

In particolare le foto da 1 a 3 illustrano l’arrivo, nella Caserma, del Console accolto dal Primo Seniore e dalla Milizia schierata; sullo sfondo, con i civili affacciati a balconi e finestre, si vede la Palazzina dei Ferrovieri che sorge ancora oggi lungo Via Bastioni; 2 pilastri, tuttora esistenti, e un architrave in ferro battuto, attualmente smontato, sottolineano l‘ingresso al cortile della Caserma; il basso, semplice ed elegante corpo di fabbrica a sinistra, nel quale, come ci comunica una delle scritte sulla facciata, era allocato il “Posto di Ristoro”, risulta oggi scomparso; ma più in particolare è stata la terza foto a consentirmi un’altra simpatica scoperta, e mi riferisco al bel Lampione in uno stile che credo sia un misto di stile Liberty e stile Art Deco, Lampione che nel cortile della Caserma faceva coppia con un suo gemello, che si trovava pur esso a destra del fotografo, anche se purtroppo non compare nell’inquadratura (ciò malgrado la sua presenza si riuscirà ad intuire nelle altre foto qui in esame); questi 2 Lampioni provenivano da Piazza Prefettura (pic22 fonteEbay), ossia l’odierna Piazza Cavour, dove, insieme ad altri 2 Lampioni loro gemelli, erano sistemati sul lato prospiciente il mare e in modo simmetrico rispetto alla Colonna dorica rostrata (2 a sinistra e 2 a destra della Colonna); quest’ultima a sua volta era posta in asse con la grande Fontana circolare al centro della Piazza e con il Portale di Palazzo Sant’Agostino; e da Piazza Prefettura, nel 1939 circa, tutti e 4 i Lampioni gemelli, la Colonna e la Fontana furono smontati e portati via, facendo perdere le loro tracce; ora almeno sappiamo che 2 dei 4 Lampioni vennero collocati nel cortile della MVSN, tuttavia pure questa non si è rivelata una sistemazione definitiva, oggi infatti in quel cortile non ci sono più!

Nelle foto da 4 a 8 la banda della Milizia, disposta a semicerchio nel cortile della Caserma, omaggia il Console con un’esibizione musicale. Nell’immagine 9 il Primo Seniore accompagna il Console in un’ispezione alla Caserma. Sono relative in particolare a un’ispezione alla “Cucina” le immagini 10 e 11. Nella 12, nel piccolo spazio alberato difronte alla “Cucina”, il Console e il suo seguito si soffermano davanti a una Fontana circolare con nicchia e vasche rettangolari simmetriche addossate al muro. La 13 è quella in cui il Console, in compagnia sempre del Primo Seniore, pensa ; entrambi gli Ufficiali infatti stanno per varcare l’ingresso del “Posto di Ristoro”; a sinistra, sul muro, sotto 3 Fasci Littori splendidamente stilizzati si legge “Anno XVIII Era Fascista”, quindi la Caserma fu completata nel 1939-1940; sull’antica Torre dell’ex Monastero campeggia la scritta “TACI”, slogan del Fascismo nel corso della Seconda Guerra Mondiale per invitare gli Italiani a non citare in pubblico informazioni relative alla sicurezza nazionale, che sarebbero potute diventare preda di spie nemiche; facendo un confronto con la situazione ai nostri giorni (pic23 fonteLencik) si nota come, oltre che il volume ospitante il “Posto di Ristoro”, non esistono più le scritte fasciste e la cornice modanata del portale d’ingresso alla Caserma, e si nota pure, appoggiato per terra al di qua dei 2 vasi da fiore rettangolari disposti alla base della Torre, il suddetto architrave in ferro battuto che si trovava all’ingresso del cortile della Caserma.

Abbiamo poi dei Miliziani in posa nella foto 14, mentre nelle foto da 15 a 18 la Milizia, inclusi Console e Primo Seniore, si rifocilla a tavola all’interno del “Posto di Ristoro”. L’immagine 19, con le portiere aperte dell’auto, una “Fiat 508 C Nuova Balilla”, è quella della partenza del Console. Nella 20 si vede l’auto che va via, e pure questa volta, come per l’arrivo dell’Ufficiale, ci sono semplici cittadini salernitani che assistono all’evento, anche in strada, in Via Bastioni, innanzi all’entrata del cortile della Caserma; quest’ultimo particolare mi ha fatto venire in mente lo scritto, pubblicato dall’Archivio di Stato di Salerno e di cui trascrivo uno stralcio, di un anziano che visse in giovane età gli anni ai quali risalgono le vecchie foto in oggetto … … … … … … .

Infine nella foto 21 diversi elementi, come la necessità da parte dei Miliziani di indossare i cappotti, ci dicono che lo scatto risale a un giorno differente da quello delle altre 20 foto fonte EBAD; vediamo ancora una volta la Milizia allineata nello stretto cortile della Caserma, forse di un ospite nuovamente in attesa.

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