dal Sindaco di San Giovanni a Piro Ferdinando Palazzo riceviamo e pubblichiamo
Caro Direttore,
in relazione al servizio del Suo giornale sulle dichiarazioni di Alberico Sorrentino, La prego di dar conto ai Suoi lettori delle seguenti precisazioni.
Chi è abituato alla realtà e non solo al mondo virtuale comprende bene che l’amicizia (in ogni sua espressione) è un sentimento vero che si scambia con coloro che la meritano. Del resto, se in democrazia è imprescindibile che ciascuno possa esercitare libertà di espressione, è parimenti da rispettare la libertà di chi ritiene di poter sopravvivere sottraendosi alla noia di leggere su fb le ripetute esternazioni di quanti spacciano per amore della comunità il mero interesse a proporre narcisistiche candidature, già bocciate in altri scenari.
Mi rattrista, in proposito, che l’ambizione di un singolo conduca ad accreditare un’immagine distorta del nostro paese, assolutamente contraria alla realtà, che non può esser sovvertita dalla solitaria esternazione di un cittadino dal cangiante percorso politico, certamente non idoneo a rappresentare il vero volto di un Comune che ha conseguito numerosi documentati riconoscimenti e dato prova di irreprensibile gestione economica.
Quanto alla difesa degli interessi economici paterni (in realtà anche propri, giacché – nonostante l’età – se ne condivide ancora la mensa), va smentito che l’Amministrazione da me guidata abbia proceduto alla revoca di incarichi nei confronti del papà del Sorrentino, avendo avuto l’incarico naturale scadenza al 31/12 scorso, all’esito della quale l’Ufficio Tecnico del Comune ha provveduto – in aderenza a quanto predicato dallo stesso Sorrentino – a procedere a nuovo affidamento invitando più ditte (3), individuate dall’UTC ed osservando un criterio rotazionale (Determine nn. 49 del 13/2/2020 e 287 del 18/9/2019, che Le allego).
Ed è grave che il mio contraddittore abbia tentato di far passare in silenzio che, in seguito all’esperimento della procedura, il servizio è stato affidato ad un prezzo di gran lunga più conveniente per le finanze del Comune (con un risparmio di circa la metà).
Meraviglia, in ogni caso, che ci si dolga dell’applicazione delle regole per l’individuazione degli affidatari dei lavori comunali sol perché le stesse regole (che quotidianamente si invocano!) non siano state favorevoli agli interessi economici della famiglia Sorrentino.
Con distinti saluti.
Ferdinando Palazzo