Di relazione esistente tra cibo ed emozioni e di come queste ultime possono condizionare le nostre scelte alimentari, si è parlato durante il convegno organizzato presso l’Aula Magna del “Liceo Scientifico Giovanni Da Procida” di Salerno dal “Rotaract Club Salerno” presieduto da Valentina Palumbo che, insieme al Consiglio Direttivo e a tutti i soci, sta portando avanti il progetto distrettuale “Badema” dedicato al giovane socio di un Club, Enrico De Mattia. “Abbiamo istituito due borse di studio del valore di 150 euro l’una destinate a due ragazzi che racconteranno delle proprie abitudini alimentari e del proprio rapporto anche emotivo con il cibo. Gli elaborati vincitori saranno selezionati da una commissione ad hoc” – ha spiegato la giovane presidente rotaractiana – “Questo progetto nasce da un’idea del “Distretto 2101”, di cui il nostro club fa parte, per sensibilizzare i ragazzi in età adolescenziale sulle tematiche della salute mentale e dei disturbi alimentari. Vorremmo far comprendere che chiedere aiuto è importante e non c’è nulla di cui vergognarsi. Rivolgersi ad uno specialista competente che ci guidi nell’affrontare le difficoltà che tutti viviamo, non è segno di debolezza ma è invece un passo fondamentale nel diventare consapevoli di ciò che proviamo, di come ci sentiamo e di come viviamo, prevenendo e nel caso prendendosi cura di un disturbo del comportamento alimentare. Naturalmente il “Rotaract Club Salerno” è al fianco dei ragazzi e disponibile a metterli in contatto con gli specialisti di riferimento in relazione ai temi trattati durante il convegno: il Rotaract vuole essere un punto di riferimento per i ragazzi del territorio salernitano e non solo”. L’incontro, è stato moderato dalla dottoressa Roberta Palumbo, socia del Club, che ha parlato delle problematiche che possono presentarsi nei giovani adolescenti: “In questa fascia di età spesso i ragazzi crescendo, nel corso del tempo, possono sviluppare un’immagine diversa, distorta di sé stessi: possono avere difficoltà ad accettarsi per quello che sono e acquisire abitudini non sane dal punto di vista alimentare. Ciò può portare a disturbi del comportamento alimentare o a vere e proprie alterazioni metaboliche. È importante saper riconoscere i segnali che spesso si presentano in modo silenzioso, attraverso quelle che chiamiamo “Red Flag”, bandierine rosse che ci permettono di capire che qualcosa non va, perché questo ci consente di intercettare un bisogno di salute e indirizzare una persona verso il giusto professionista. Nutrizionisti, psicologi, medici ed altre figure professionali possono aiutare una persona a prevenire, gestire o curare le problematiche che si sono venute a creare e quindi migliorare il proprio stato di salute prendendosi cura della propria salute mentale”. La dottoressa Claudia Battipaglia, Psicologa e Psicoterapeuta in formazione, ha sottolineato l’importanza della convivialità: “La condivisione del cibo favorisce il dialogo, il piacere della socialità e aumenta il benessere di una persona”. La psicologa salernitana ha anche spiegato quali sono i meccanismi che ci spingono a mangiare, oltre quelli di natura biologica: “Ci sono anche fattori sensoriali, come ad esempio l’odore e il gusto che ci evoca un cibo; ci sono stimoli emotivi che possono spingerci a mangiare. Se siamo tristi, ad esempio, cerchiamo rifugio in cibi dolci. Naturalmente lo stato di tristezza, di ansia o di paura potrà essere mitigato momentaneamente, ma poi tornerà più forte e dirompente. Bisogna saper riconoscere e distinguere le proprie emozioni per cercare di gestirle ed evitare di assumere comportamenti disfunzionali: dobbiamo imparare ad osservarci, a guardare noi stessi senza preoccuparci di ciò che possono pensare gli altri, a vivere le emozioni, anche quelle che in qualche modo consideriamo sgradevoli. Se non si riesce a farlo, si può chiedere aiuto ad un professionista”. La dottoressa Battipaglia ha spiegato che i disturbi del comportamento alimentare sono maggiormente diffusi tra le donne: “Ogni anno abbiamo fino al 40% di nuovi casi che colpiscono soprattutto la popolazione femminile in età adolescenziale”. Il dottor Giovanni De Rosa, Biologo Nutrizionista, ha spiegato quali dovrebbero essere le corrette abitudini alimentari e come prevenire i disturbi del comportamento alimentare: “Nella civiltà occidentale è alto il consumo di cibo cosiddetto spazzatura e sempre più spesso ci troviamo di fronte a casi di persone in sovrappeso o obese o persone che hanno disturbi metabolici come il diabete che è una delle malattie metaboliche più diffuse”. Il nutrizionista salernitano ha parlato anche del fenomeno delle diete alla moda: “La dieta vegetariana o quella vegana sono sicuramente degli stili di vita sani che molti seguono, ma che nel tempo, estremizzando il loro uso, si sono rivelate non utili per la salute in quanto in alcuni casi si può andare incontro a carenze di ferro, di vitamina B12 e allo sviluppo di anemia”. Il dottor De Rosa ha anche spiegato che sono aumentate le intolleranze alimentari: “La celiachia, ma anche l’intolleranza al lattosio, sono abbastanza diffuse ma molti, pur non avendo questi disturbi, lasciandosi influenzare dall’ambiente circostante, preferiscono mangiare la pasta senza glutine e non bere latte”. Importanti i consigli del dottor De Rosa: “Naturalmente è importante seguire le linee guida e la piramide alimentare, ma è altrettanto importante personalizzare la dieta: ognuno deve crearsi il proprio stile di vita, la propria dieta che si adegua alle esigenze personali”. De Rosa ha parlato anche dei ritmi circadiani: “La nutrizione, l’attività fisica e il sonno sono tre pilastri dello stile di vita che concorrono al mantenimento della salute umana e sono importanti modulatori dei ritmi circadiani che definiscono quanto e quando mangiare, fare movimento e dormire nelle 24 ore. Bisogna adeguare il proprio stile alimentare a questi ritmi per poter vivere più a lungo”. La professoressa Patrizia Sessa, docente referente alla prevenzione e alla salute degli studenti del Liceo Da Procida, ha portato i saluti della Dirigente Scolastica Anna Laura Giannantonio e ricordato le tante progettualità organizzate nell’Istituto, anche nell’ambito dell’educazione alla salute: “Poniamo particolare attenzione a queste tematiche: disturbi dell’alimentazione e dipendenze a largo raggio. Da circa undici anni abbiamo all’interno della scuola uno sportello di ascolto affidato ad uno psicologo al quale si rivolgono gli studenti, i loro genitori e anche i docenti e il personale Ata”. Tanti i giovani studenti delle classi VD e IIIB del Liceo Da Procida che hanno ascoltato con attenzione e interesse gli interventi dei relatori e posto delle interessanti domande.
Aniello Palumbo