Con il conferimento del Premio Barliario Scuole ha preso avvio la IX edizione del SalerNoir Festival le notti di Barliario. Nel pomeriggio di giovedì 20 aprile 2023, presso il Complesso San Michele, si è svolto l’incontro di proclamazione dei vincitori con la premiazione dei racconti finalisti elaborati dagli studenti salernitani.
Sono 69 i racconti crime pervenuti dopo una breve lezione di scrittura crime su cui si sono soffermati durante l’incontro, condotto da Cinzia Ugatti in un breve confronto, i componenti della Giuria Piera Carlomagno scrittrice e Direttrice Artistica del SalerNoir Festival, che ha anche condotto la lezione di scrittura, Domenico Notari, scrittore e Michele Buonomo Consigliere di Amministrazione della Fondazione Carisal.
Primo classificato è risultato il racconto dal titolo Molti morivano nel pomeriggio di Fabiola Lo Casto della 3 C del Liceo Classico Torquato Tasso di Salerno premiato con 150 euro in buoni libro messi a disposizione dalla Fondazione Carisal. La motivazione è la seguente.
La lettura si concentra non tanto sugli eventi narrati, ma sul mondo interno del protagonista di cui gli elementi della trama coincidono con gli stati d’animo del personaggio. La tensione emotiva è palpabile e produce immedesimazione attraverso una perfetta mescolanza tra gli stati d’animo del narratore e degli avvenimenti da lui descritti. Le peripezie mentali del protagonista ne consentono una graduale evoluzione, attraverso l’apprendimento di nuovi schemi mentali, necessari per un racconto horror dove il pericolo può essere ovunque. Tale progressiva maturazione non solo produce effetti sul clima della storia, ma permette anche una maturazione delle modalità di scrittura andando avanti con la lettura, dando spazio anche a sperimentazioni di stile. Questi eventi sono più pericolosi del normale, nel caso specifico eventi tragici che la mente produce per dar sfogo alle tensioni del mondo esterno. La bravura dell’autore è nell’alimentare contemporaneamente vari conflitti: tra la realtà esterna e il mondo interno; il secondo è quello tra il desiderio di conoscenza della verità e il senso di paura e di sorpresa che pervade il proseguimento della trama. L’autore attraverso questi scontri è riuscito a scandire in maniera sorprendente il ritmo della lettura e a creare sapientemente una affascinante struttura per la sua storia. D’altronde si sa, senza conflitti non c’è storia!
Secondo classificato il racconto Un grido di speranza di Sara Brescia Morra, studentessa di III E del Liceo Classico Torquato Tasso di Salerno. La motivazione è la seguente.
Secondo premio a Un grido di speranza, per la scrupolosa documentazione storica che sottende la narrazione; per il conflitto narrativo, alto e crescente; per la capacità di sintesi nella trama e nella scrittura, sempre sorvegliata, che utilizza similitudini originali. Per la temperatura poetica, che riscalda la drammaticità del racconto e per il finale a sorpresa, a più dimensioni temporali, che torna dal passato al presente per proiettarsi in un futuro diegetico. Il narratore, utilizzando la tecnica della mise en abyme, ci sorprende, rivelandosi essere il lettore stesso, che ha accettato la sfida di vendicare dall’oblio le protagoniste del racconto, trasformandole in memoria
Terzo classificato il racconto dal titolo Fil di Ferro di Giulia Giannatiempo, della classe 4 O del Liceo Regina Margherita. La motivazione è la seguente.
L’autrice di “Fil di Ferro” conduce il lettore in un racconto a tratti ironico, strutturato in brevi capitoli, e ambientato nel centro storico di Salerno, la cui protagonista, Giulia, una donna amante dei gialli e dei misteri, e desiderosa di vivere storie complicate, in un finale a sorpresa, è lei stessa autrice dell’omicidio del suo amante, con un fil di ferro, l’arma del delitto. La descrizione del contesto, il contenuto della storia e il file rouge che collega la protagonista ad altri personaggi, uniti alla scioltezza della scrittura, rendono il racconto degno di nota. Notevole il finale umoristico alla Agatha Christie.
Una Menzione è andata al racconto dal titolo “Le vittime della superstizione” di Anna Giulia Domini – della 4 B del Liceo Classico De Sanctis di Salerno.
Oltre ai componenti dell’Associazione Porto delle Nebbie che ha ideato e organizza il festival, con Pina Masturzo, responsabile per le Scuole, erano presenti Gaetana Falcone, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Salerno e Claudio Tringali Assessore alla Trasparenza, Sicurezza e Protezione Civile, intervenuto in rappresentanza del Sindaco di Salerno; Domenico Credendino, presidente della Fondazione Carisal.
Una opportunità nata già da tre anni dalla partnership del Festival con la Luiss è stata anticipata da Gabriella Monetta, responsabile del progetto per la Fondazione Carisal, che ha invitato i ragazzi a partecipare ad almeno tre serate del Festival per concorrere all’assegnazione della Writing Luiss Summer School.
Grande soddisfazione tra gli organizzatori per l’esito complessivo del Concorso Barliario per le Scuole. La direttrice artistica Piera Carlomagno si è congratulata con i ragazzi per la passione che hanno trasmesso attraverso i loro racconti, per i temi trattati e per l’originalità della struttura, invitandoli a partecipare alle serate del festival dal 2 al 7 luglio. Il Presidente della Fondazione Carisal, Domenico Credendino, ha rimarcato nel suo intervento l’investimento continuo sulla crescita e formazione dei giovani, che l’Ente realizza da tempo sul territorio, con progettualità rilevanti in tutti gli ambiti, che grazie al recupero del Complesso San Michele, trovano nei suoi nuovi spazi nuove opportunità di incontro per i giovani.
IL FESTIVAL
SalerNoir le notti di Barliario è organizzato dall’associazione Porto delle Nebbie in collaborazione con la Fondazione Carisal, sotto il patrocinio del Comune di Salerno, con il contributo della Fondazione Banco di Napoli.
La direttrice artistica Piera Carlomagno è coadiuvata dalla direttrice organizzativa Rosanna Belladonna, dalla responsabile del Progetto Scuole Pina Masturzo e dal direttore del Premio Veraldi, Massimiliano Amato, dai soci Angelo Cennamo, Tina Cacciaglia e Marcello Ravveduto. Responsabile di progetto per la Fondazione Carisal è Gabriella Monetta.
A cura di Luigi Mario Meazza