Terzo giorno per il festival Salerno Letteratura che si terrà fino al 24 giugno. Tantissimi gli appuntamenti di lunedì 19 giugno. Alle 19.30, nella corte interna del Convitto Nazionale, si terrà un incontro con Gian Mario Villalta, autore di Dove sono gli anni (Garzanti). Quest’opera costituisce una tappa cruciale nel percorso artistico dell’autore, che con la sua poesia colta e potente racconta l’essere umano, la sua appartenenza alla terra, nella quale siamo tutti, noi e gli altri viventi, reciprocamente ospiti. Ma se tutti i viventi comunicano, solo l’uomo parla e nella parola il tempo ha la sua vera dimora. Noi siamo la somma di tutti i noi stessi che siamo stati e che ci aspettano a ogni incrocio della vita. Alla stessa ora, a Palazzo Fruscione, arriva Alessio Forgione, in dialogo con Mirella Armiero. In collaborazione con la Fondazione Plart di Napoli, nell’ambito della mostra La scrittura democratica a cura di Carmen Pellegrino. Su questo sfondo, Forgione riflette sul passaggio dalla macchina da scrivere al computer fino ai device tascabili che hanno soppiantato carta e penna, e si interroga su quanto l’uso dei nuovi strumenti digitali incida sul processo creativo dello scrittore. Alle 20 al museo Diocesano incontro con Andrea Prencipe (magnifico Rettore dell’Università LUISS “Guido Carli”) e Vincenzo Boccia (presidente dell’Università LUISS “Guido Carli”), in occasione della pubblicazione del quarto fascicolo della rivista La Meraviglia del Possibile (Luiss University Press), sul tema Guarire. Riparare, rinascere, prendersi cura. La meraviglia del Possibile, rivista trimestrale dell’Università LUISS, si propone come luogo d’incontro tra scienze sociali, scienze umane e scienze esatte, attraversando differenti materie e ambiti di studio e ricerca: economia e filosofia, letteratura e poesia, politica e innovazione, semiotica e fumetti, per uno sguardo non convenzionale sulle questioni del presente. Alle 20 nell’atrio del Duomo si terrà il Premio Salerno Libro d’Europa con Gerda Blees, autrice di Noi siamo Luce (Iperborea), Viola Di Grado, autrice di Fame Blu (La Nave di Teseo) e Lukas Rietzschel, autore di Battere i pugni sul mondo (Keller). In Battere i pugni sul mondo, di Lukas Rietzschel, politica e storia si intrecciano alle vite di Philipp e Tobi, due fratelli cresciuti nella provincia di quella Germania orientale che porta ancora addosso i segni della DDR, e in cui ciascuno dei due prende a fatica la sua strada. Fame blu, di Viola Di Grado, racconta l’urgente ricerca dell’amore di due ragazze a Shangai. Un percorso vertiginoso, senza tabù, fatto di sogni bizzarri e potenti. Noi siamo Luce, che segna l’esordio di Gerda Blees, racconta la decisione radicale presa da un gruppo di persone: smettere di mangiare, tra illusioni, autoinganni e manipolazioni. La giuria tecnica di Salerno Libro d’Europa è composta da Daria Bignardi, Paolo Di Stefano e Matteo Palumbo. Alle 20.30 all’Addolorata c’è Philippe Audegean, autore di Violenza e giustizia. Beccaria e la questione penale (Il Mulino). Ri-leggere la figura di Cesare Beccaria mettendo in risalto l’originalità filosofica, l’intima coerenza e la valenza normativa dei «Delitti». Il saggio di Audegean abbandona sia l’iconografia civile sia gli stereotipi della vulgata accademica, proponendo, a partire da Beccaria, una nuova riflessione sulla giustizia penale, offrendo risposte attuali ai problemi senza tempo dell’accertamento del delitto e della legittimità del punire. Alle 21.30 nell’atrio del Duomo incontro con Lucia Annunziata, autrice di L’inquilino. Da Monti a Meloni: indagine sulla crisi del sistema politico (Feltrinelli). In collaborazione con il Festival della Lettura e dell’Ascolto. Con documenti e interviste inedite, Lucia Annunziata ripercorre gli ultimi dieci anni della politica italiana: sette governi con sei presidenti. Un libro che vuole anche essere una chiave di lettura e di interpretazione dell’evoluzione del quadro politico nazionale, anche a partire dalla crisi della democrazia rappresentativa e dal ruolo dei partiti, senza trascurare l’incostanza degli elettori e la conseguente volatilità del consenso. In un susseguirsi di figure innalzate ad excelsa per poi essere ‘consumate’ e archiviate con estrema rapidità: da furore a cenere, la costante della vicenda politica italiana. Alle 22 al museo Diocesano Due rose per Eliot, incontro inedito, prodotto da Salerno Letteratura, tra una poetessa e anglista, Carmen Gallo, alla quale si deve la nuovissima traduzione de La terra devastata (il Saggiatore), ed Elena Bucci, tra le voci più sensibili, colte e potenti della scena teatrale contemporanea. Ne sortirà un contrappunto reciproco tra discorso critico e lettura scenica del pometto di T.S. Eliot, clamorosa riscrittura novecentesca del mito classico, intercalato tra “i fumi e i rifiuti della metropoli, il lezzo dei cadaveri nelle trincee, l’odore del pub, di Cartagine che brucia…”. Alle 22 a largo Barbuti, incontro con Ernesto Assante, autore di Lucio Battisti. Un modo inedito per guardare non solo all’opera ma anche ai tratti meno conosciuti di un classico del Novecento italiano, Lucio Battisti, che rivive tra le pagine fitte e vibranti della biografia di Ernesto Assante. Un libro che celebra con fine sapienza il mito senza tempo di Lucio Battisti, e delle sue canzoni, raccontandoci anche la loro genesi.
La terza giornata di Salerno Letteratura inizia alle 18.30 a Palazzo Fruscione con la scuola di lettura che vedrà protagonista Gualberto Alvino, autore di Maledetta Grammatica (Caffè orchidea). Si è particolarmente dedicato all’analisi critica degli scritti di Balestrini, Bufalino, Pizzuto, Contini, Gadda, direttamente responsabili della sua formazione linguistica e letteraria. Alle 19 all’arco catalano, incontro con Sara Colaone, autrice di adattamento e disegni de Il Barone rampante. Romanzo a fumetti (Mondadori). Anima l’incontro Alice Melloni. Alle 19 all’auditorium del Convitto nazionale sarà la volta di Carlo Greppi autore di Un uomo di poche parole: storia di Lorenzo, che salvò Primo (Laterza). Alle 19.30 all’Addolorata ci sono Katia Barbaresco e Sotera Fornaro su Il grido di Andromaca. Voci di donne contro la guerra (De Bastiani). Alle 20 ai Barbuti incontro con Manlio Castagna, autore di Barriera (Mondadori). Alle 20.30, nella corte interna del Convitto nazionale, c’è Giorgio Falco, autore di Il paradosso della sopravvivenza (Einaudi). In collaborazione con il Festival della Lettura e dell’Ascolto e la Scuola Superiore Meridionale. Alle 21 all’arco catalano incontro con Giorgio Ieranò, autore di 0mero. Nausicaa e l’idillio mancato (il Mulino). Alla stessa ora al Diocesano Enrica Mormile, autrice di Una vita nascosta (Castelvecchi). Interviene Peppe Vessicchio. Conduce Vincenzo Salerno. Sempre alle 21 ai Barbuti incontro teatrale di e con Giada Trebeschi e Giorgio Rizzo. Quanto abbiamo dimenticato del nostro passato? Quanti errori commessi dai nostri progenitori siamo sul punto di reiterare? Quanto la modernità ci ha fatto perdere il contatto con le nostre radici? Questo incontro teatrale, attraverso le suggestioni e il racconto dei romanzi di Giada Trebeschi, vuole indagare quali siano le basi storiche, religiose e antropologiche sulle quali si fonda l’indebolimento del femminino sacro nei secoli con le pesanti ripercussioni tuttora evidenti nella società odierna. Un evento che mette in scena il maschile e il femminile, li racconta, ne osserva le peculiarità, ne investiga le caratteristiche più profonde e lo fa con l’aiuto dell’ironia e della musica. Alle 21,30, nella corte interna del Convitto nazionale incontro con Emiliano Morreale, autore di L’ultima innocenza (Sellerio).