Terza giornata per il festival Salerno Letteratura che ospiterà Régis Jauffret (ore 19.45, atrio del Duomo), autore di Microfictions (Clichy)
con cui ha vinto il Prix Goncourt. Un’opera impressionante, un libro-totale: cinquecento racconti di due pagine ciascuno, in cui gli esseri umani sono raccontati nelle loro più inconfessabili deviazioni e perversioni, nelle loro meravigliose bellezze, nei loro imprevedibili abissi, in tutte le loro inarrestabili derive, in tutto il loro inevitabile perdersi, mentire, fallire, risorgere, odiare, vendicarsi, uccidere, fuggire, ricordare e dimenticare, amare, volare, morire. E di autori stranieri si arricchisce il festival anche grazie alla presenza, ma questa volta in steaming, di David Leavitt, autore de Il decoro (Sem) e Pierre Lemaitre che per Mondadori ha firmato Lo specchio delle nostre miserie (appuntamento alle 21 nell’atrio del Duomo). «Uno scrittore che non ha bisogno di essere accostato a nessuno», come lo definì Fernanda Pivano, David Leavitt è una delle voci più originali dalla narrativa americana. Il suo nuovo libro, Il decoro, è appena uscito in Italia per Sem in anteprima mondiale. Il romanzo è ambientato qualche giorno dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, in una lussuosa villa del Connecticut, dove alcuni amici newyorkesi dell’alta borghesia intellettuale si ritrovano per riprendersi da quella che considerano la più grande catastrofe politica della loro vita. Si rifugiano in campagna nella speranza di ristabilire la bolla in cui sono abituati a vivere. Eva Lindquist, la padrona di casa, propone una sfida. Chi di loro sarebbe disposto a chiedere a Siri come assassinare Trump? Nessuno, a eccezione di un cinico editore, raccoglie la provocazione. Gli amici progressisti di Eva e del marito Bruce con la loro pavida reazione introducono uno dei temi portanti del romanzo: la paura di fronte a un nuovo clima politico. Nella storia raccontata da Pierre Lemaitre in Lo specchio delle nostre miserie (Mondadori) affiorano domande incandescenti sul passato. 1940: segreti di famiglia, grandi personaggi, amori appassionati, colpi di scena, farsa e tragedia, avventure e sventure si avvicendano con rara potenza narrativa grazie a una scrittura magnifica e a una perfetta padronanza della trama. Alle 21.15, in largo Barbuti, incontro con Maurizio De Giovanni, autore di Una lettera per Sara (Rizzoli). È uno degli autori italiani più amati. Si è preso una pausa dai Bastardi di Pizzofalcone per raccontare Sara Morozzi, la poliziotta che legge le labbra e interpreta il linguaggio del corpo, ex agente della più segreta unità dei Servizi. In Una lettera per Sara, al centro è l’indagine più pericolosa, quella che scivola nei territori insidiosi della memoria collettiva e criminale di un intero Paese, per sciogliere il mistero di chi crediamo d’essere, e scoprire chi siamo davvero.
Gli altri appuntamenti. La giornata di lunedì si apre alle 18.30 a Palazzo Fruscione con Fabio Seri e Sara Tequame, protagonisti della sezione “Spazio ragazzi”. Alla stessa ora, nella sala conferenze del museo Diocesano, si parlerà di poesia e senso della ricerca con Rosa Giulio ed Eleonora Rimolo. Alle 18.45, nella corte della Guardia di Finanza, Giulio Vitiello approfondirà il mito secondo Hitchock, mentre alle 19.30, nella sala conferenze del museo Diocesano sarà la volta di Manlio Castagna. Sempre al Diocesano, alle 19.45, riflettori puntati su Romana Petri, a seguire (ore 20, largo Barbuti), incontro con Paolo Isotta. Alle 21, al Diocesano, ci sarà Valerio Massimo Manfredi che terrà una affascinante lezione-racconto su poeti ed eroi. Alle 21.15, al Tempio di Pomona, Aldo Schiavone incontrerà il pubblico. Da non perdere lo spettacolo alle 22.30 nell’atrio del Duomo con Roberto Mercadini. Paradossi, personaggi stralunati, storie comiche e spiazzanti. Un monologo in apparenza visionario, ma basato su dati rigorosamente scientifici: per riflettere sul legame strettissimo fra ecologia ed economia, su cosa sia un ecosistema, su come ecosistemi apparentemente lontani interagiscano fra loro. Alle 22.45, in largo Barbuti, lezione-racconto di Alberto Rollo, prima della chiusura, alle 22.45 al Diocesano con Diego De Silva e il trio Malinconico.