In attesa della nuova edizione di Salerno Letteratura, fissata per l’estate 2020, si rimette in moto la macchina del Premio Salerno Libro d’Europa, che fin dalla prima edizione accompagna il festival. “L’intuizione di Francesco Durante fu quella di guardare alla produzione dei narratori europei under 40, creando un’occasione di scambio prima di tutto fra loro stessi – spiega il team dei direttori artistici formato da Gennaro Carillo, Matteo Cavezzali e Paolo Di Paolo – Così nel corso delle passate edizioni si sono incontrati a Salerno autori come Arno Camenisch, Judith Schalansky, José Luis Peixoto, David Machado, Kaouther Adimi e molte altre voci fra le più forti e solide del panorama letterario del Vecchio continente”. Il comitato direttivo di Salerno Letteratura ha individuato la terna del Premio Salerno Libro d’Europa 2020, che sarà sottoposta alla lettura della giuria popolare. Si tratta di: Ilaria Rossetti, Le cose da salvare, Neri Pozza (Italia); Marion Messina, Falsa partenza, La Nave di Teseo (Francia); Pajtim Statovci, Le transizioni, Sellerio (Kosovo/Finlandia). La richiesta di iscrizione alla giuria, alla quale possono partecipare tutti i lettori che ne faranno richiesta, va inviata all’indirizzo mail giuriapremio@gmail.com entro il 10 aprile 2020. I componenti della giuria riceveranno una scheda per la votazione sulla quale potranno esprimere una sola preferenza seguita da una valutazione del testo scelto. Sarà cura dell’organizzazione del festival comunicare successivamente il vincitore e la data della premiazione, che sarà naturalmente subordinata al termine dell’emergenza Coronavirus che sta vivendo il Paese. “In un momento di incertezza complessiva, che grava anche sul paesaggio editoriale, restiamo convinti che sia importante scommettere sulla forza delle parole e delle storie, continuare a sostenerle, a difenderle, a farle circolare”, sottolineano gli organizzatori. “Invito tutti a partecipare – è l’appello del direttore organizzativo Ines Mainieri – In questo momento fare rete e sentirsi comunità attraverso la cultura è fondamentale per poter ripartire, domani, ancora più uniti”. Il romanzo di Ilaria Rossetti (1987) racconta con partecipazione e sensibilità cosa possiamo salvare di noi dopo un crollo; il romanzo di Marion Messina (1990) racconta la “lotta di classe” in nuove forme, le differenze sociali che fingiamo di non vedere, coi loro riflessi nel linguaggio e nell’abbigliamento; il romanzo di Pajtim Statovci (1990) racconta un giovane uomo capace di reinventare sé stesso e la propria storia, nonostante l’isolamento, la clandestinità e la paura.