Salerno incontra Pier Paolo Pasolini, poeta, intellettuale e regista che, con la sua passione e disperata vitalità, ha vissuto e posto interrogativi autentici sulla realtà sociale, culturale e religiosa del suo tempo, tali da mostrare oggi tutta la sua attualità e profezia. Una mostra-incontro per riscoprire PPP e riflettere sulla nostra cultura e sul presente.
Pasolini antropologo, sociologo, pedagogista, poeta, scrittore, regista. Gli alunni del Liceo “Alfano I” hanno voluto scavare tutto questo per capire un uomo, struggente e febbrile, che non si accontentava delle favolette dello sviluppo e del cambiamento dei tempi moderni.
Il concept della Mostra è di guardare alla contemporaneità di Pasolini, non far cadere l’attualità delle sue riflessioni sulla tradizione e la sua rottura moderna, l’io e il potere, l’educazione e la grande omologazione, il senso religioso e il sacro, espressi sia dalla poesia che dal suo giornalismo. Questo confronto con l’oggi si documenta nei 30 pannelli a cura dei giovani studenti liceali.
Accusò la nostra epoca di divenire il regno dell’astrazione e della omologazione. Le sue parole oggi risultano profetiche in anni di perdita di senso del reale (la realtà è il mio idolo, diceva) in favore di un nichilismo che riduce ogni frammento di realtà a frammento di discorso.
Quella mutazione antropologica descritta da PPP si intreccia con la crisi delle società che stiamo vivendo? Il grido da lui incarnato del bisogno di significato è ancora parte delle nuove generazioni?
Pasolini andrebbe letto e riletto accanto a tanti altri che hanno visto l’eclissi di una civiltà e il manifestarsi di una profonda omologazione della nostra epoca. Questa Mostra vuole provocare una domanda ed un giudizio sul senso di vivere, di studiare, di lavorare, di costruirsi un futuro, di conoscere e sviluppare una civiltà senza annullarla o mummificarla.
Ritratto di Pasolini disegnato da Margherita Rufolo alunna della IV D Linguistico.