“Salerno è Lucana! Non Campana! Dalle mie ricerche è risultato che ci sono vicende e personaggi connessi con la civiltà e la storia dei lucani: Romualdo Guarna, eletto nel 1154 Arcivescovo di Salerno, era figlio di Goffredo XV, conte di Marsico Nuovo, una città importante della Lucania. I fondatori di Salerno furono i popoli ernici che si chiamarono lucani. Salerno, quindi, potrebbe diventare la capitale di una grande Regione: “La Grande Lucania”. Ad affermarlo è stato il professor Mario Cancro, originario di Atena Lucana, che ha presentato il suo libro: “Terre Lucane. Frammenti di Storia e di Civiltà Lucana”, edito dalla “Book Sprint”, in occasione della cerimonia di gemellaggio tra l’ Associazione Lucana “Giustino Fortunato” di Salerno, presieduta dal professor Rocco Risolia e il Circolo Sociale “Carlo Alberto 1886” di Padula, presieduto dal dottor Felice Tierno, che è stata ufficializzata, lunedì sera, nella sede sociale dell’Associazione Lucana di Salerno, in Via Raffele Di Palo.
A suggellare il gemellaggio culturale tra i due sodalizi, è stato il dottor Michele Albanese, Direttore della Banca Monte Pruno, Presidente Onorario del Circolo di Padula, il quale ha annunciato che il 9 ottobre sarà inaugurata anche a Salerno, in Via Settimio Mobilio, una filiale della Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno: ” Una Banca che crede nella crescita del territorio e delle risorse che vivono il territorio”. Il professor Rocco Risolìa, presidente dell’Associazione Lucana, ha ricordato gli obiettivi e le tante iniziative portate avanti, da oltre venti anni, dalla compagine socio – culturale salernitana e spiegato le motivazioni che hanno ispirato il gemellaggio che è stato promosso dalla nobildonna Maria Tancredi, vedova del magistrato Giuseppe Rotunno, originario di Padula: ” Ci sono delle affinità elettive e motivazioni storico – geografiche che accomunano i due sodalizi“. Il dottor Felice Tierno, presidente del Circolo Sociale “Carlo Alberto 1886” ha ricordato che il fondatore e primo presidente del Circolo è stato l’onorevole Giovanni Camera e che:” L’Associazione è nata, nel 1886, dalla volontà di alcuni intellettuali che s’incontravano nella spezieria (farmacia) di Padula per commentare le notizie più significative pubblicate dai giornali. Il Circolo vive oggi un momento di grande espansione e di grande entusiasmo”. L’architetto Tiziana Bove Ferrigno, Presidente del comitato “La Grande Lucania”, dal 2007 si è attivata per la riaggregazione territoriale del Vallo di Diano e del Cilento con la Basilicata:” Il nostro Comitato, apartitico, è nato da una istanza popolare, dalla volontà di un popolo di ritornare alle proprie origini. Oggi le normative sono diventate più complicate e restrittive, ma non ci fermeremo. Il 20 ottobre ci sarà un grande evento a Potenza durante il quale sarà discussa questa tematica”. Il professor Cancro desidera fortemente che il Governo accolga le richieste delle popolazioni del territorio di aggregarsi ad un’altra Regione:” Alla quale sentono di essere legate per radici antiche culturali, per la storia millenaria di comuni tradizioni, di bisogni e problematiche analoghe, di caratteristiche sociali, ambientali e geografiche simili, nonché per contiguità e vicinanza territoriale. E’ il caso del territorio del Vallo di Diano, del Golfo di Policastro e del Cilento. In virtù della nostra storia, della nostra cultura, noi ci sentiamo Lucani e vogliamo aggregarci alla terra dei nostri progenitori senza però nessun sentimento di disistima, avversione e ostilità verso le popolazioni campane, a cui ci sentiamo solidali”. Il professor Cancro ha lavorato per circa cinque anni alla stesura del suo saggio nel quale racconta anche la storia dei paesi del Vallo di Diano e di quelli confinanti della Lucania. L’autore ha anche spiegato quali sono le differenze tra le due denominazioni: Basilicata e Lucania:” Per ben quindici secoli la Lucania è sempre stata chiamata così. Poi, a seguito delle Riconquista Bizantina di questo territorio, fu chiamata Basilicata dall’Imperatore d’Oriente Basilio II (chiamato in greco Basileus) che, nel 981 d.C., soggiogò la Lucania. Il nome di Lucania, però, non si e mai perduto o spento”. Alcune slide con le immagini della Lucania, i cui territori si estendevano in lunghezza dal fiume Sele a Reggio Calabria e in larghezza da Turio al Mar Tirreno, sono state proiettate dall’ingegner Carmine Cancro. Hanno preso parte alla serata l’avvocato Paolo Carbone, fondatore dell’Associazione Lucana di Salerno, e il giornalista e scrittore Giuseppe D’Amico, Socio Onorario del Circolo padulese.
Aniello Palumbo