UN PADRE, UN FIGLIO ED UN LUNGHISSIMO VIAGGIO ATTRAVERSO L’EUROPA. PER CONOSCERSI.
Sul loro sidecar c’è scritto in bella mostra “Zac&Oliv”. Sono i loro nomi, padre e figlio (Olivier e Zacharie Du Crest, 46 e 9 anni) partiti ad agosto dalla loro casa di Parigi ed arrivati questa settimana a Salerno, dove resteranno qualche giorno per visitare la Costiera Amalfitana.
Sono arrivati qui passando per Spagna, Portogallo, Corsica, Sardegna, Malta e Sicilia per poi risalire lo Stivale e proseguire il loro viaggio in giro per l’ Europa a bordo di una motocarrozzetta Ural, una replica perfetta della BMW r75 degli anni ’30: “una scelta obbligata – fa sapere Monsieur Du Crest, pilota dell’Air France, che per questa impresa ha chiesto un anno di aspettativa senza stipendio – saremo in giro per un anno intero e questa qui è l’unica moto che può garantirci una seria affidabilità. Ha pochissima elettronica ed è riparabile da chiunque con pochi arnesi.”
Il loro, è un viaggio a metà strada fra un fumetto di Tin Tin e un’avventura on the road. Gli imprevisti sono dietro l’angolo: non ci sono prenotazioni, niente autostrade o superstrade, quasi ogni giorno si dorme in un posto diverso, ogni giorno si conoscono persone nuove.
Così, proprio come Robert Pirsig che nel suo libro “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” attraversa con il figlio Chris gli Usa in motocicletta sostenendo che “le strade migliori non collegano mai niente con nient’altro e c’è sempre un’altra strada che ti ci porta più in fretta”, anche Olivier ha previsto strade alternative e piccole tappe. Non più di 80 km al giorno, questa la media.
Del resto il loro è un programma di viaggio molto lungo e non c’è ragione per ammazzarsi di fatica. Nel loro Grand Tour infatti il piccolo Zacharie riesce anche a trovare il tempo per studiare. Suo padre gli fa da maestro, è collegato via webcam con la scuola e periodicamente viene interrogato: “non perderà l’anno scolastico – assicura Du Crest – così sono riuscito a convincere sua madre a portarlo via con me”. Come tutte le avventure (in stile Hergé) che si rispettino, anche questa è nata per caso. Du Crest aveva inizialmente programmato un viaggio in solitaria attraverso l’Africa, poi nel giro di una notte ha cambiato idea ed al mattino seguente ha comunicato alla moglie di voler percorrere tutto il Vecchio continente con il proprio figlio minore (ne ha altri tre, di 24, 18 e 17 anni ndr) al seguito.
“L’idea è quella di viaggiare per costruire un rapporto unico con Zac. Si tratta di un’esperienza che gli resterà impressa nella mente per tutta la vita. Lui è felicissimo, ed è un’occasione unica per fargli visitare tutte le capitali Europee”. Ogni due mesi sua moglie lo raggiunge in aereo ed a Natale tutta la famiglia si riunirà a Dubrovnik, nel loro programma anche Capo Nord dove arriveranno la prossima estate, ed il ritorno sotto l’Arco di Trionfo previsto per il prossimo agosto, ad un anno esatto dalla partenza.
Prossima tappa, le principali città italiane, poi i Balcani, la Grecia e quindi la Turchia fino ad Istanbul. Seguendo Zac e Olivier sul loro sito www.zacoliv.fr, non si può fare a meno di domandarsi chi sia la guida e chi l’accompagnatore. Viene almeno il sospetto che sia Zac a insegnare al padre ad abbandonarsi alla vita, a instaurare relazioni vere con persone sconosciute, a guardare il mondo con gli occhi innocenti di un bambino.
Andrea Gambardella