Salerno Città dell’Acqua, alla riscoperta dei corsi d’acqua dimenticati dalle Fornelle alle Fornaci.

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Evento/Service proposto e promosso dalla Pro Loco Salerno Città Visibile APS e dal Lions Club Salerno Hippocratica Civitas è arrivato alla conclusione con la terza passeggiata che toccherà la zona orientale della città fino alle frazioni collinari, per terminare alle Antiche Fornaci di Rufoli, un’eccellenza da custodire, tutelare e rilanciare.

Ricordiamo che la prima passeggiata ha toccato il Centro Storico di Salerno, partendo dalla scuola media “Lanzalone” nel rione delle Fornelle, è proseguita per il “salto del Fusandola”, il Giardino della Minerva e S. Maria de Lama, per concludersi all’istituto comprensivo Barra con una suggestiva ed emozionante cerimonia di messa a dimora di 2 specie arboree affidate alle cure degli alunni “sentinelle dell’ambiente”. La seconda ha toccato la zona di Fratte, partendo dal Parco dell’Irno e passando davanti l’ex stabilimento della Vitologatti, fino alla necropoli etrusca e l’area delle ormai scomparse Terme Campione, per concludersi nel cortile interno dell’IIS “Trani-Moscati” con la cerimonia di messa a dimora delle specie arboree, dedicate a 2 studenti vittime della strada. Le 3 passeggiate considerano il territorio punto di forza dei principi dell’economia circolare, come riportato dalla Convenzione Europea del Paesaggio del 2000, che promuove uno sviluppo territoriale, sociale, culturale e sostenibile dal punto di vista ambientale, economico, ecologico, continuamente ri-generato dall’azione e in cui natura, archeologia, storia, geografia sono univocamente racchiusi.

Nel corso di queste esplorazioni abbiamo provato a ricomporre il mosaico di un territorio ricchissimo di acque, a testimonianza dello straordinario ruolo di serbatoio giocato dal grande bacino imbrifero rappresentato dai monti che circondano la città e delle potenzialità inespresse che lo stesso ha visto cancellate e violentate. I corsi d’acqua provenienti dai rilievi montuosi e collinari lungo i numerosi valloni, nel corso dei secoli hanno modellato la fisionomia del golfo di Salerno e determinato molte delle condizioni ambientali, economiche e insediative dell’uomo. A essi si deve la formazione del litorale grazie all’apporto di materiale litico e detriti, nonché la nascita della prima zona industriale della città, sviluppatasi sulle rive dell’Irno tra Fratte e Pellezzano, mentre le prime popolazioni si insediarono tra il Pastorano e l’Irno in epoca preistorica, greca e poi etrusco-sannitica, e a ridosso del Plaium Montis (Centro Storico) in epoca romana.

 

L’ultima passeggiata di venerdì 14 maggio dal Parco de Mercatello al Monte Stella passando per Ogliara fino alle Antiche Fornaci di Rufoli riguarda l’analisi del paesaggio naturale-culturale-produttivo. I corsi d’acqua incontrati nella zona occidentale, quasi tutti a ridosso del centro storico, scorrono interrati per larga parte, rispetto ai torrenti della zona orientale, che nascono tra le colline di Sala Abbagnano e Giovi hanno trovato lungo il loro cammino, almeno fino agli anni ’60 del secolo scorso, spazio sufficiente per dare vita a un medio e basso corso, più lento e meno accidentato, ben visibili e conservati, sono stati il vanto di un’estesa area verde e lussureggiante, ricca di agrumeti fiorenti del Paradiso di Pastena, sacrificati alla Tangenziale cittadina e da un progetto di urbanizzazione massiccia. Al Parco del Mercatello, dal nome del torrente omonimo, sorto per riqualificare i quartieri orientali, la ricca vegetazione oggi versa in condizioni di abbandono e incuria.

La passeggiata, dopo una breve sosta al torrente Marziello fra Pastena e Torrione, continua all’I.C. di Ogliara per la cerimonia di messa a dimora di specie arboree alla presenza delle scolaresche. A Rufoli, meta conclusiva dell’evento, ci si ritrova sotto la maestosa quercia delle Antiche Fornaci De Martino, con il prof. Pasquale Persico a conversare di «cultura, progetti, cotture, impasti e colori», con lo sguardo rivolto al Monte Stella, già luogo di coltura e ricerca di varie erbe mediche, riportate in un codice della Scuola Medica Salernitana dal Maestro Garioponto.