Salernitana sconfitta ma salva grazie al Venezia che ferma il Cagliari.

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Può festeggiare la salvezza la Salernitana ma non nel modo che ci si aspettava, l’Udinese infatti ha annientato la squadra di Nicola vincendo per 4-0.

Contemporaneamente, il Cagliari veniva fermato a Venezia dai lagunari e retrocedeva nonostante l’assalto finale.

Deulofeu, Nestorowski, e Udogie avevano chiuso il primo tempo sullo 0-3, che poteva essere anche di 0-4 perchè Belec stende Deulofeu in area e causa rigore ma lo stesso portiere sloveno parava la conclusione di Pereira.

Pereira poi che in un contropiede solitario chiudeva la partita sul 4-0.

Non sono mancati i momenti di tensione che l’arbitro Orsato (il più esperto del lotto non a caso designato per questa partita) ha non poco faticato a contenere.

Clima irreale poi all’Arechi strapieno nell’ultima mezz’ora con tutti in campo e sugli spalti a guardare sui telefoni e sperare che il Cagliari non segnasse.

Per Nicola un altro miracolo, arrivato con la quota salvezza più bassa nella storia del campionato a 20 squadre, appena 31 punti.

Ora la festa per lo scampato pericolo, da domani testa al futuro,

L’allenatore della Salernitana Davide Nicola è intervenuto a DAZN dopo la salvezza ottenuta dai granata, nonostante la sconfitta per 4-0 contro l’Udinese. “È stata una partita difficile per entrambe le squadre in lotta per la salvezza. Sono conteto per questo meraviglioso pubblico, per il mio direttore e il mio presidente. Non era facile giocare una partita del genere, forse l’abbiamo sentita più del dovuto, abbiamo cercato di stare calmi ma non era facile perchè tutto ciò che abbiamo fatto ci è costato fatica e sudore fino alla fine. Sono contento di essermi salvato perchè questo è un posto meraviglioso”.

Ad un certo punto hai chiesto di non guardare l’altro campo, non è la mentalità che vuoi…
“Io credo che nello sport e nella vita devi fare il tuo lavoro poi è chiaro che dipendi anche dagli altri. Non è venuta la partita che desideravamo, poi abbiamo sbagliato molti gol, sarebbe stato bellissimo anche farne uno ma devo riconoscere che non è stato facile per i calciatori gestire questa settimana”.

Quella di Crotone è stata un’impresa, questa invece?
“Questa è la sintesi di come si diventa squadra velocemente, produrre risultati in un tempo brevissimo perchè 15 partite sono pochissime. Sono stati tre mesi con una pressione impressionante e credo che alla fine per quanto fatto lo abbiamo meritato”.

Quando hai capito di poter salvare questa squadra?
“Non c’è stato un momento. Nelle avventure che scelgo, quando parto sono deciso e convinto di quello che faccio. So che prima o poi toccherà anche a me pagare dazio. Quanto costruito in queste 15 partite è incredibile. Se non ci fossero stati questo presidente, questo direttore e questo pubblico non ce l’avremmo mai fatta”.

Sul futuro…
“Ora voglio solo godere un po’ perchè alla fine non ci riesco mai”.

Il direttore sportivo della Salernitana Walter Sabatini ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la salvezza ottenuto dai granata nonostante la sconfitta con l’Udinese.

Tra i tanti capolavori che ha compiuto in carriera, che posto occupa questo?
“Il primo senza dubbio. Era utopia pensare alla salvezza partendo da dove eravamo. È la mia miglior performance, che mi legittima a continuare. Se non fosse successo mi sarei messo in discussione come sempre fatto. Mentre maturava il risultato della partita di stasera pensavo a cosa fare subito dopo. Per fortuna il Venezia ha fatto una partita seria e convinta e ci ha tenuto in quota”.

Quando è iniziato a crescere quel famoso 7%?
“Quando ho visto i miglioramenti consistenti della squadra, al campo di allenamento. Un gruppo che piano piano stava diventando forte e coeso dal punto di vista psicologico. Si capivano in campo e quando ho visto il lavoro costante dell’allenatore ho cominciato a credere che potesse diventare il 100%. È un omaggio alla città di Salerno, ai calciatori e al presidente che ci ha creduto come me”.

Come fa Sabatini ad avere ancora questa fame?
“Il calcio è vita per me, la mia capacità di espressione. Sono un uomo che si trattiene molto, che non condivido molto. Il calcio per me è una forma artistica di espressione”.

Il trio Iervolino-Sabatini-Nicola proseguirà anche nella prossima stagione?
“Io auspico che Nicola rimanga perchè se lo merita e perchè la Salernitana deve puntarci per ottenere i risultati che vuole ottenere. Io parlerò nei prossimi giorni col presidente per vedere se ci sono i presupposti”.

Lei ci ha sempre creduto, c’è stata poca scaramanzia…
“Io non sono scaramantico, credo alle cose che vedo. Credo ai comportamenti e per questo sono sempre al campo per vedere se ci sono degli smottamenti”.

A chi dedica la salvezza?
“Ho un figlio meraviglioso, la dedico a lui e a mia moglie. Ci sarebbero tante persone che mi sono state vicino, che non hanno mai perso la fede in ciò che faccio e penso. Anche quelli che mi davano del pazzo quando ho scelto di venire qui”.