A denti stretti e soffrendo più del previsto, il Napoli porta via tre punti d’oro dall’Arechi.
Un gol di Zielinski nella ripresa manda al tappeto una Salernitana compatta e capace di tenere testa alla capolista per gran parte del match.
Alla fine a far festa è il Napoli che, in attesa di Roma-Milan, si gode il primato solitario. Ai granata, invece, al di là dell’amaro in bocca, il derby consegna indicazioni importanti che potrebbero tornare utili nella lotta salvezza. Spalletti, che già doveva fare i conti con l’assenza dell’infortunato Osimhen, in partenza rinuncia anche ad Insigne (affaticamento muscolare) che viene sostituito da Lozano nel tridente con Mertens e Politano. Colantuono schiera il doppio trequartista (Ribery e Bonazzoli) alle spalle dell’unica punta Gondo. Una scelta che consente ai granata di essere più compatti in fase difensiva dove, specie in avvio, la Salernitana ha un gran da fare. Tra i fischi assordanti dell’Arechi (17mila i tifosi presenti sugli spalti), il Napoli parte con le marce alte: gli azzurri fanno girare velocemente il pallone per provare a sorprendere i padroni di casa che, al netto di qualche sbavatura, riescono a contenere la squadra di Spalletti.
Nel primo tempo prevale l’equilibrio. Che resta intatto anche nel primo quarto d’ora della ripresa nel corso del quale la Salernitana non riesce a sfruttare una bella ripartenza avviata e conclusa da Ribery. Spalletti intuisce il momento di difficoltà e cambia attacco: dentro Elmas e Petagna per Mertens e Lozano. E la mossa dà subito gli effetti sperati: Petagna (17′), servito da Zielinski, colpisce di testa la traversa, sulla ribattuta ci prova Mario Rui, la palla arriva a Zielinski che calcia e supera Belec. Sotto di un gol la Salernitana resta anche in dieci per un fallo di Kastanos su Anguissa, punito con l’espulsione diretta dopo che Fabbri rivede l’intervento al Var. (ANSA).
Una partita che dà fiducia a Stefano Colantuono in vista dei prossimi impegni: “Speriamo che questa prestazione possa dare consapevolezza, la partita è stata buona. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, non abbiamo rischiato quasi nulla e nel secondo tempo abbiamo avuto anche delle situazioni per rimetterla in piedi dopo il loro gol. Spero che i ragazzi prendano consapevolezza del fatto che possiamo giocarci il nostro campionato, è un peccato perchè a volte da queste partite si può anche tirare fuori il risultato positivo. Se avessimo avuto un punticino in più non guastava. Siamo aggrappati alla classifica e vogliamo rimanere vivi, per giocarcela fino alla fine. Ripartiamo da questa prestazione, speriamo di essere riusciti a capire che le partite vanno tutte giocate, al di là del valore dell’avversario. La prossima partita giocheremo in casa della Lazio e dovremo essere organizzati come oggi”.
“La leadership a Ribery non gliela dò io, ma il curriculum che ha e la sua storia. Ha vinto campionati, è stato miglior giocatore d’Europa, che cosa possiamo dirgli? Speriamo che il Signore ce lo conservi a lungo in queste condizioni“.