Non c’è ancora alcuna conferma ufficiale ma Franck Ribery avrebbe già annunciato a compagni ed allenatore l’intenzione di abbandonare il calcio giocato da subito.
Semplicemente la notizia è trapelata ed è ormai di dominio pubblico: a 39 anni il fuoriclasse francese che ha scelto di chiudere la carriera in Italia contribuendo alla salvezza dei granata nella passata stagione, non riuscirà a onorare l’impegno contrattuale per il suo secondo anno in Campania, così provvederà alla rescissione consensuale e darà l’addio al calcio.
Probabilmente organizzerà una conferenza stampa la prossima settimana per spiegare i motivi di questa sua decisione, ma è evidente che, ancor più che nel caso di Ranocchia, siano stati determinanti gli infortuni e non le motivazioni.
La carriera di Franck Ribery è stata caratterizzata da un numero incredibile di problemi fisici, più o meno gravi. Il primo infortunio molto serio lo rimediò proprio contro l’Italia durante una gara degli Europei 2008 in cui gli Azzurri superarono la Francia 2-0, eliminandola: rottura del legamento sindesmotico. Da allora non ha avuto pace: nella cronologia troviamo problemi al tendine rotuleo, la rottura del legamento collaterale della caviglia, uno strappo muscolare, una rottura del legamento collaterale laterale sinistro e tanti altri fastidi, alle ginocchia e alla schiena. La recente infiammazione al ginocchio, che gli ha impedito di scendere in campo con la Salernitana a partire dalla seconda giornata, è stata decisiva per la sua scelta definitiva di dire addio al calcio: in granata, del resto, ha saltato 14 gare per infortunio nella scorsa stagione, giocando a intermittenza, e in questa non è più riuscito a dare il proprio contributo.
Domenica 14 agosto 2022, allora, resterà in qualche modo una data storica per Franck Ribery perché sarà quella della sua ultima partita: è entrato in campo nella ripresa al posto di Kastanos, con la Salernitana sotto 1-0 contro la Roma e ha provato con i suoi dribbling a dare la scossa ai granata senza riuscirci. Ma anche in quel caso le sue qualità vennero fuori. Ed è proprio per questo che sarà ancora più difficile accettare l’idea che non vedremo più all’opera il suo talento. Ma del resto è un momento che prima o poi arriva per tutti. A Salerno resterà un idolo pur non avendo mai segnato un solo gol: il suo giro in bici per le strade della città a salvezza ottenuta, accompagnato dai cori della curva imparati a memoria, è diventato virale.
Salerno è rimasta nel cuore di Ribery che, infatti, dovrebbe comunque restare in granata da dirigente. L’ipotesi dovrebbe concretizzarsi nel giro di pochi giorni, va capito solo quale sarà il ruolo effettivo dell’ormai ex calciatore. Intanto vale la pena, anche per lui, ricordare i suoi trionfi, su tutti la Champions del 2013 da protagonista con la maglia del Bayern, dove insieme a Robben formava la coppia di ali più forte di sempre insieme a Beckham e Giggs del Manchester United. Del resto è in Baviera che si è affermato definitivamente dopo aver girato parecchio a inizio carriera: Boulogne, Ales, Brest, Metz, Galatasaray e Marsiglia dal 2001 al 2007. Poi dodici stagioni a Monaco con nove Meisterschale, sei coppe di Germania ma soprattutto Champions, Mondiale per club e Supercoppa europea. Infine l’Italia, prima alla Fiorentina e poi alla Salernitana, dove inizierà la sua nuova vita.
Ribery ha svolto un paio di consulti, uno a Monaco di Baviera e un altro a Innsbruck. Nel primo, ha fatto visita ai suoi ex medici del Bayern Monaco e in particolar modo al suo storico fisioterapista Giovanni Bianchi che ha svelato di esser stato lui a consigliare a Ribery di smettere: Continuando a giocare avrebbe rischiato di non poter portare avanti una vita normale, ora gli basterà una pulizia del ginocchio. Ho parlato a lungo con lui”.
Adesso Ribery dovrà decidere cosa fare del suo futuro: non è da escludere una sua permanenza alla Salernitana, con un altro ruolo.