Era dal dicembre 1997 che i tifosi granata non potevano festeggiare il raggiungimento del primo posto nella serie cadetta, seppur momentaneo. In trasferta a Venezia la lanciatissima Salernitana di Delio Rossi si impose a Venezia per 0-3.
Sognare e guardare al passato non costa nulla
Per una piazza che ha tanto sofferto sognare ogni tanto non fa male. In una Salerno calcistica da anni e anni offesa, maltrattata e messa in un angolo da diversi presidenti e società che si sono susseguiti, pensare al campionato della promozione 1997-1998 non può che far del bene. Fa del bene soprattutto se ci si trovano somiglianze con la Salernitana attuale, che le scommesse sportive di mezza Italia candidano alla promozione in serie A insieme a Empoli, SPAL e Lecce. La vittoria di lunedì sera ha messo i granata di Castori davanti a tutti e, ironia della sorte, giusto due settimane prima del primo posto conquistato 23 anni fa. Nella serie cadetta della stagione 1997-1998 sia il Venezia che la Salernitana erano due squadre molto forti. Era la B con il Castel di Sangro, con Muzzi e Schwoch, con De Vitis, Flachi e soprattutto con Marco Di Vaio, che quell’anno contribuì in maniera fondamentale alla promozione dei granata con i suoi 21 goal, validi per vincere la classifica marcatori. Il 14 dicembre la Salernitana si recò al Penzo di Venezia come seconda forza del campionato, a -3 dai lagunari allenati da Novellino. I granata si imposero per 0-3 scavalcando il Venezia con una prova insindacabile: doppietta di Di Vaio, manco a dirlo e goal di Greco nel finale.
Cosa è cambiato rispetto a 23 anni fa
Il campionato di Serie B è radicalmente cambiato rispetto a 23 anni fa. Oseremmo dire è cambiato il calcio in generale: l’introduzione del VAR, le nuove regole sui falli di mano, i cinque cambi disponibili e varie altre innovazioni come la goal line technology hanno dato una forma più moderna a questo sport. Rispetto a 23 anni fa in casa granata c’è un’altra società: all’epoca il presidente era il discusso Aniello Aliberti che è stato a capo del club per un decennio dal ‘95 al 2005. Successivamente la storia del club campano è stata un susseguirsi di delusioni e fallimenti, dal ripescaggio della stagione 2002-2003 alla nuova costituzione della stagione 2005-2006 con l’imprenditore locale Antonio Lombardi, protagonista di un quinquennio tutt’altro che esaltante e dove la Salernitana ha conosciuto forse il periodo più buio della propria storia. Dalla stagione 2011-2012 i colori granata hanno conosciuto un altro presidente, per meglio dire un binomio. Dal campionato di serie D 2011-2012 sono infatti ufficialmente Lotito e Mezzaroma i presidenti della Salernitana i quali hanno ridato stabilità economica e strutturale al club dopo anni di discontinuità dirigenziale.
Salerno è una piazza che merita i piani alti della classifica di serie B e che assolutamente può e deve tornare a sognare, come 23 anni fa, come con Delio Rossi, Balli e Di Vaio.