Salernitana, pari all’Olimpico.

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Finisce 2-2 all’Olimpico tra Roma e Salernitana.

I granata vanno in vantaggio nei primissimi minuti. Merito del bellissimo gol di Candreva su invenzione di Coulibaly: l’ex Lazio e Inter ha anticipato al volo Rui Patricio con un bel pallonetto. Giallorossi che hanno fatto tanta fatica, nonostante avessero trovato la rete nel recupero con Ibanez: l’arbitro Colombo ha poi annullato la marcatura per un tocco di braccio di Belotti. Nel finale, proteste dei locali per un tocco dubbio di Pirola ma il giocatore granata aveva deviato la palla con il petto.

Secondo tempo emozionante già dalla rete del primo pareggio giallorosso, che portava la firma di El Shaarawy dopo respinta di Ochoa. I campani però non demordevano e trovavano il nuovo vantaggio con il colpo di tacco di Dia. Ci pensava Matic a evitare la sconfitta alla squadra di Mourinho che, comunque, ha perso due punti importanti contro un club già salvo.

Nel finale, scintille e accenno di rissa per una trattenuta plateale di Zalewski su Dia che stava ripartendo e reazione del senegalese.

Paulo Sousa, allenatore della Salernitana, dopo il pareggio sul campo della Roma è intervenuto al microfono di DAZN: “Abbiamo forzato la Roma a cambiare struttura perchè erano in grossa difficoltà. Dobbiamo saper mantenere il risultato col pallone e farlo con continuità. Abbiamo finito ancora con tre attaccanti perchè volevamo vincere, è la mentalità che voglio mettere nella testa dei ragazzi, si può vincere o perdere ma dobbiamo competere con tutti. Abbiamo concesso pochissimo, i due gol sono arrivati sulle seconde palle di calci piazzati. Anche quando gli avversari spingono dobbiamo continuare la concentrazione e il possesso palla.

Il gol di Candreva? I centrali della Roma sono forti nel gioco aereo, soprattutto sul verticale. Abbiamo provato quei tagli, quei movimenti di rottura, li abbiamo attratti per creare la profondità, poi c’è Coulibaly che sta crescendo anche nella costruzione e nei lanci, oltre alla grande lavoro che fa sulla quantità, sugli anticipi, sulla conduzione del pallone. Migliora anche nei passaggi lunghi, sulle diagonali e da velocità al gioco. Questi calciatori stanno iniziando a capire che possiamo avere un controllo del gioco tramite il possesso palla.

Kastanos? Per me è più interno che un quinto ma ha molta capacità di interazione con Candreva. Hanno capacità di possesso e palleggio e sanno dare i tempi al gioco, entrando dal corridoio laterale verso l’interno per tirare e fare assist. Abbiamo un uomo in più con l’idea di gioco, sta lavorando anche sulla fase difensiva, sulla concentrazione e sulle chiusure difensive. È un gioia per gli allenatori, è sempre pronto a migliorarsi e ad apprendere.

Bilancio? L’idea, come detto all’inizio, è sempre vincere le partite. Voglio creare la cultura della vittoria. L’inizio del processo qui è stato difficile perché avevamo bisogno di risultati, c’è stato un cambio di idea dopo il cambio di allenatore. Ho provato a dare un’idea semplice per avere sempre distanze strette tra i reparti per poter far gol. In questa rosa ci sono attaccanti forti che vanno solo serviti e per farlo bisogna avere costruzione dal basso. All’inizio non ho potuto farlo subito, avevamo bisogno di risultati. Poi pian piano abbiamo capito che era il momento di cambiare perché i risultati stavano arrivando e potevamo introdurre un po’ di concetti più complessi nel nostro gioco offensivo”.