Sport Salernitana ormai in C ma i protagonisti del fallimento restano al loro posto Di Enzo Senatore - 31 Marzo 2025 Maurizio Milan Negli ultimi due anni hanno fallito tutti. Non c’è stato un allenatore, o un calciatore, in grado di dare un contributo al di sopra della mediocrità. Segno evidente del fatto che i problemi sono altrove. Sono in una società del tutto inadeguata per il sistema calcio, con dirigenti senza curriculum e qualità, gente raccomandata messa lì solo per via di relazioni e favori, figli di papà che giocano a fare gli esperti di calcio. La ricetta per il disastro era già pronta all’inizio dello scorso campionato di serie A e non poteva che avere, come effetto, quello di portare la Salernitana in serie C. I risultati sul campo solo una logica conseguenza dell’approssimazione e della confusione che regnano in società, dove non si sa chi comanda e tutto è stato lasciato nelle mano, dispiace dirlo, inesperte e non all’altezza di Maurizio Milan. Uno che, a leggere il curriculum, si è sempre occupato di formazione – settore in cui per la verità è uno dei massimi esperti italiani – senza però mai fare l’amministratore delegato. E infatti nel suo piano triennale di rilancio non ha tenuto conto, così come non ne ha tenuto conto un imprenditore come Danilo Iervolino, che ogni mercato ha le sue regole e ogni business per funzionare ha degli elementi chiave. Nel calcio, infatti, tutto passa attraverso i risultati. Le vittorie sono la leva che valorizza patrimonio tecnico e brand dell’azienda. E questo Milan non l’ha capito, incentrando il piano su una semplice riduzione dei costi operativi che, peraltro, non ha interessato il management. Visto che lui stesso e il presidente Roberto Busso non lavorano gratis ma sono pagati molto più di diversi calciatori della rosa. E sarebbe interessante capire a quanto ammontano i compensi dei componenti il Cda. Purtroppo con questa gente le strada verso il disastro è tracciata. E Iervolino non sembra avere chiaro che qui l’unica rivoluzione necessaria, da mesi, è quella societaria non un azzeramento totale di tutte le cariche e la scelta di gente che sappia fare impresa e calcio. Ma evidentemente tutto ciò che c’è dietro questo club sfugge a noi osservatori, o forse ci è ben chiaro ma ci mancano le prove documentali per pubblicare la verità delle cose, e alla tifoseria. Ieri era la giornata dell’addio a Celeste Bucciarelli, una delle figure più iconiche del tifo granata. Se tutti i protagonisti, dai calciatori alla dirigenza, avessero un minimo di senso di appartenenza si vergognerebbero per come hanno affrontato il Palermo. Ma questa è un’altra storia. Condividi: Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Stampa Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail Mi piace:Mi piace Caricamento... Scopri di più da Gazzetta di Salerno, il quotidiano on line di Salerno Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail. Digita la tua e-mail... Iscriviti