La Lazio espugna 2-0 l’Arechi, aggancia il quarto posto, ritrova Immobile (a segno due volte) e rende amaro l’esordio sulla panchina della Salernitana di Paulo Sousa.
Il portoghese per la sua prima in granata si affida ad un 3-4-2-1 che diventa 4-4-1-1 in fase difensiva.
Tra i pali fiducia a Sepe, Daniliuc torna a guidare la difesa mentre Crnigoj affianca Coulibaly in mediana. Sarri conferma il 4-3-3 ma lascia in panchina Milinkovic-Savic e schiera Pedro nel tridente con Immobile e Felipe Anderson.
L’inizio è di marca campana: i padroni di casa pressano alto i biancocelesti e, come richiesto alla vigilia dal tecnico portoghese, provano spesso ad attaccare la profondità. Ne viene fuori una partita gradevole e che porta spesso la Salernitana a calciare verso la porta di Provedel. La Lazio impiega più del previsto a carburare.
Si va al riposo con le squadre sullo 0-0 e con l’Arechi soddisfatto per il primo tempo disputato dalla Salernitana.
Nella ripresa la squadra di Sarri prova a cambiare marcia e al 15′ trova il vantaggio: Marusic sorprende Pirola sulla destra, s’invola e crossa per Immobile che tutto solo, al centro dell’area, trova il vantaggio. Il gol taglia le gambe ai padroni di casa che nove minuti dopo incassano il raddoppio: pasticcio difensivo di Pirola e Sepe, Immobile s’inserisce tra i due e viene atterrato in area. L’arbitro, richiamato dal Var, rivede l’azione e concede il penalty che viene trasformato con freddezza dall’attaccante di Torre Annunziata. Nel finale la Lazio ha la chance per il tris ma Luis Alberto si fa respingere un rigore da Sepe, fallendo anche la ribattuta. Un errore che non cambia la storia del match: la Lazio riparte, la Salernitana ha fretta di cambiare marcia per evitare di essere risucchiata nella zona rossa. (ANSA).
Debutto amaro per Paulo Sousa che, alla prima sulla panchina della Salernitana, perde per 2-0 contro la Lazio. Nonostante la sconfitta, però, il tecnico portoghese non fa dramma: “Ai ragazzi ho detto che ci sono stati spezzoni di partita in cui abbiamo giocato bene; noi dobbiamo essere capaci di difendere alto, soprattutto nel primo tempo, e il primo errore ci ha penalizzato facendoci subire gol. Quello che non mi è piaciuto è l’arrendevolezza dopo il gol subito, dobbiamo pensare alla salvezza e migliorare individualmente dal punto di vista dell’atteggiamento”, le sue parole ai microfoni di DAZN.
Dal punto di vista caratteriale c’è bisogno di un leader?
“Dobbiamo migliorare, ma anche i tifosi che a volte sono duri nei confronti dei nostri giocatori. Ci devono incitare, farsi sentire, ma anche noi dobbiamo spingerli. Abbiamo tanti giocatori nuovi e tutti devono dare il massimo fino alla fine.
Piatek?
“A livello posizionale deve migliorare ancora, sull’occupazione degli spazi. Ha bisogno di tempo per capire tutti i concetti”.
Come mai questa differenza tra primo e secondo tempo?
“La Lazio è una squadra che palleggia bene, noi dobbiamo migliorare sul piano della velocità sul corto, nella capacità di pressare e saper chiudere gli spazi. Non troveremo tante squadre come la Lazio quindi credo che la strada da seguire sia questa, pressando alto e crescendo nell’atteggiamento, allenamento dopo allenamento”.
Cosa l’ha convinta di questo progetto?
“A me sono sempre piaciute le sfide difficile, ma sono positivo e sono convinto di farcela. Quello che mi ha convinto è stata la visione del presidente, le idee del direttore sportivo e quando si lavora così bene insieme si riescono sempre ad ottenere i risultati”