Finisce in parità la sfida dell’Arechi. La Salernitana torna a fare punti dopo due sconfitte grazie alla rete di Cabral che ha pareggiato quella, del primo tempo, di Romagnoli.
Alcune occasioni da una parte e dall’altra, con Turati grande protagonista con almeno un paio di interventi.
Frosinone avanti nel primo tempo. Ci ha pensato Romagnoli, di testa, a portare in vantaggio la formazione ciociara alla prima vera conclusione.
Campani che hanno colpito una traversa con Cabral, provando più volte a pareggiare ma senza successo.
La Salernitana trova il tanto agognato pareggio in avvio di ripresa: Cabral controlla la palla dopo un angolo e tira di destro di prima intenzione. Palla nell’angolino basso.
La Salernitana prova ad accennare un forcing finale ma i laziali contengono bene e possono contare su un Turati in serata di grazia. Pari sostanzialmente giusto che se non altro permette ai granata di muovere la classifica dopo due pesanti sconfitte.
Il tecnico della Salernitana Paulo Sousa ha parlato ai microfoni di DAZN dopo il pari dell’Arechi contro il Frosinone.
“In conferenza avevo detto che avrei voluto vedere i ragazzi con la lingua fuori come una cravatta, oggi li ho visti proprio così. Sono orgoglioso di quello che hanno fatto i ragazzi. Una partita che si era complicatra subito, alla prima situazione abbiamo preso gol e abbiamo dovuto dare continuità a quello che avevamo preparato. Abbiamo avuto anche molti momenti di qualità, volevamo interazione nel corridoio centrale e l’abbiamo fatto molto bene con Cabral, Candreva e Kastanos, siamo subito andati vicino al gol con Jovane. Non siamo i primi a giocare con un calciatore mobile in attacco ma volevamo proprio questa associazione. Bene l’orgoglio dei ragazzi, hanno spinto per arrivare al risultato, ci hanno chiuso dentro e siamo andati fuori, possiamo incidere di più sul corridoio laterale ma merito anche dell’avversario che ha difeso bene. Volevamo un centrocampista più verticale come Maggiore ed è arrivato diverse volte. A un certo punto abbiamo messo un attaccante diverso, che sta facendo un buon lavoro per inserirsi, ci ha dato più profondità e sta cercando di percepire ciò di cui la squadra ha bisogno, cioè portare meglio la squadra nell’ultimo terzo di campo”.
Cosa vi siete detti tra primo e secondo tempo?
“Anche nella prima parte abbiamo fatto cose su cui stiamo lavorando. Ho fatto vedere i quattro momenti di gioco dove possiamo incidere. Ho parlato soprattutto dell’atmosfera e delle emozioni, non avere precipitazione ma equilibrio emozionale per farci prendere decisioni corrette, spingendo verso l’attacco, segnare e vincere la partita. Con i cambi poi abbiamo perso un po’ di controllo e c’è stata una partita parte in cui potevano vincere entrambe”.
Il punto toglie un po’ di negatività?
“Ci deve dare la consapevolezza della nostra forza e di ciò su cui stiamo lavorando, a livello collettivo e individuale, cercando di inserire al più presto i nuovi per darci una mano. Martegani sta crescendo moltissimo. Dobbiamo dare continuità, la voglia di vincere al più presto di vede”.
Cabral in tante posizioni, è un attaccante in più?
“Abbiamo bisogno di calciatori bravi nel saltare l’uomo e che possano accelerare ma che sappiamo anche giocare spalle alla porta senza subire l’anticipo. Poi c’è bisogno di calciatori associativi, bravi a dialogare con i compagni come Candreva e Kastanos o Maggiore che l’ha fatto bene con Martegani. Nel corridoio centrale abbiamo fatto molto bene. A sinistra Cabral può entrare dentro, è uno che tira e non ha bisogno di arrivare in porta. Vogliamo anche dargli la possibilità di stare di più in area”.
Quando rivedremo Dia in campo?
“Sta lavorando per rientrare al più presto. Stiamo inserendo del lavoro che possa dargli fiducia per stare con noi e fare la differenza”