Sotto la grandine piovuta sull’Arechi la Salernitana ci mette il cuore ma non basta contro un Torino rimaneggiato ma determinato a far sua la posta in palio.
Alla squadra di Nicola è mancata soprattutto la cattiveria in zona gol, sia nelle conclusioni sia negli ultimi passaggi, neanche l’ingresso di Ribery è servito a far scoccare la scintilla.
Ma ai granata padroni di casa è mancata anche la buona sorte, ne è esempio lampante l’episodio che ha deciso la partita, minuto 18, Fazio cintura Belotti in area, per l’arbitro Piccinini non ci sono dubbi, è calcio di rigore, va lo stesso centravanti della nazionale sul dischetto ma è bravissimo Sepe a neutralizzare la conclusione del Gallo, Gyomber poi ripulisce l’area e spazza via.
L’Arechi gioisce per il pericolo scampato ma Piccinini, avvertito dal Var, fa ripetere il rigore, non per la posizione di Sepe come sembrava in un primo momento ma perchè al momento della conclusione di Belotti erano dentro l’area di rigore 3 giocatori della Salernitana e due del Torino, ed è proprio Gyomber il più avanzato, ed è evidente come abbia tratto vantaggio dall’essere in area al momento della conclusione, permettendogli di arrivare per primo sul pallone respinto da Sepe. Decisione che può apparire senz’altro fiscale, ma che a norma did regolamento non fa una piega.
Nel secondo tentativo dal dischetto Belotti per spiazza Sepe per il vantaggio dei granata ospiti.
La Salernitana prova subito a riversarsi in avanti, attaccando a testa bassa anche se spesso in maniera disordinata. Radovanovic spaventa Berisha con una zuccata che sfiora il palo, ma è l’unica vera chance per una squadra tanto volenterosa quanto fumosa. Il Torino si limita a gestire il risultato, le tante interruzioni per falli e contrasti duri fanno il resto e il primo tempo si chiude sullo 0-1.
Stesso copione nella ripresa, Verdi ci prova e Berisha devia sul palo, ma è il Torino a segnare di nuovo, angolo per la squadra di Juric, Bremer lasciato incredibilmente solo stacca indisturbato e colpisce all’angolino, Sepe ci arriva ma non trattiene, sul pallone piomba Singo che ribatte in rete. Un esame del Var rileva però il giocatore ivoriano in fuorigioco sul colpo di testa del compagno di squadra.
Nicola a quel punto butta dentro Ribery e Bohinen ma la partita non decolla, anzi viene continuamente spezzettata per i continui contrasti di gioco, complice anche la violenta grandinata che si abbatte sul campo.
La Salernitana trova comunque una palla gol con Ederson che controlla di tacco e tira di potenza ma trova pronto Berisha (ormai titolare acquisito in luogo di Milinkovic-Savic) alla parata.
Nicola toglie anche uno spento Djuric e butta in mischia Mikael e l’ariete brasiliano fa quello che può.
La Salernitana rimane anche in 10 per il forcing finale causa doppio giallo di Fazio ma il Torino complice anche le molte assenze sembra in debito di ossigeno.
Nel diluvio arrivano un’occasione per parte, un palo di Belotti che probabilmente avrebbe fatto al caso di Mancini contro la Macedonia del Nord (il ct azzurro lo ha invece lasciato addirittura in tribuna) ed una spettacolare rovesciata di Mikael che però termina alta.
Arriva quindi il fischio finale di Piccinini dopo ben 7 minuti di recupero (anche se si è giocato ben poco), il Torino torna alla vittoria dopo quasi 3 mesi, la Salernitana resta ultima e nonostante le due gare da recuperare ha davvero bisogno di un miracolo. Resta la soddisfazione degli applausi del pubblico dell’Arechi che non ha smesso di incitare la squadra nonostante la tregenda che si stava abbattendo (pioggia, vento e grandine).
Dopo la sconfitta casalinga contro il Torino, il tecnico della Salernitana Davide Nicola ha parlato ai microfoni di Sky Sport: “Potete chiedermi ma io rimango sempre fedele al mio modo di fare. Non sono d’accordo sull’intera gestione di tutta la partita però va bene così. Io accetto, incasso la sconfitta peraltro immeritata. Sentivo che parlavate dell’aggressività del Torino, io credo che la Salernitana abbia fatto una grande partita da questo punto di vista contro una squadra che notoriamente gioca ai limiti del regolamento. E’ una qualità, non la individuo come una negatività. E anche noi abbiamo fatto lo stesso. Abbiamo prodotto cinque o sei occasioni da gol, il nostro demerito è stato non realizzarle. Allo stesso tempo la squadra ha cercato di giocare, di battagliare, ha reagito dopo la ripetizione del rigore. Alla fine secondo me, per i numeri in campo, forse il risultato più giusto sarebbe stato il pari. Stasera non credo che la Salernitana avesse meritato di perdere”.
Tante occasioni create. Basta questo mentalmente per ripartire?
“La classifica è sempre stata più o meno così. Ciò che secondo me si vede, parlo della mia gestione, che la squadra è viva, ha voglia di proporre gioco e lottare. Non posso rimproverare nulla ai miei ragazzi stasera perchè hanno dato tutto e di più. Devi migliorare nella concretezza. La gestione del modo di stare in campo era già accaduto. Noi proponiamo due modi di stare in campo a seconda dell’avversario”.
I calciatori sono andati sotto la curva e sono stati applauditi. A chi aveva la testa bassa lei ha detto di alzarla.
“Tutto quello che dovevamo nella tattica di principio lo abbiamo fatto. Poi possiamo migliorare nella concretezza e nella gestione di alcuni momenti. E’ impossibile non vedere che questi ragazzi hanno la voglia di competere contro chiunque in qualsiasi campo e, secondo me, non si sta raccogliendo quanto si produce. Dobbiamo migliorare su questo essendo critici con noi stessi in maniera positiva. Quando uno da tutto, e la nostra gente lo sta apprezzando, puoi essere amareggiato ma non abbattuto. Ci sono altre partite da giocare. In Italia la mentalità è da dentro o fuori, la mia è di non mollare mai anche quando gli altri ti danno definitivamente per spacciato. La qualità di una squadra e di un allenatore è credere che puoi sempre farcela e noi vogliamo fare questo”.
Appendere nello spogliatoio la classifica aggiornata con 22 punti in attesa dei recuperi?
“Io ascolto qualsiasi tipo di consiglio, anche questo che non mi sembra troppo male. Al di là di questo non devo motivare questi ragazzi perchè è dalla prima partita che mi dimostrano di credere nella proposta che stiamo facendo. Forse abbiamo perso un po’ le distanze e abbiamo peccato anche di eccessiva convinzione contro l’Inter quando dovevamo riuscire a valutare la compattezza di squadra. Stasera forse il passo in avanti è stato di non concedere occasioni troppo semplici. Adesso c’è una trasferta molto interessante perchè affrontiamo una squadra molto forte ma io voglio assolutamente andare su quel campo a poter dire che la Salernitana c’è e poi i conti si faranno alla fine. Le due partite sono da giocare, perchè non le abbiamo giocate, non è detto che tu le possa vincere e quindi devi cercare di vincere quelle che arrivano prima dei recuperi. Questa è la mentalità che stiamo cercando di dare e che i ragazzi hanno accettato. Mi sembra una squadra competitiva, nessuno si è mai disfatto della Salernitana in queste partite”.