Breve guida su come funziona il calcio. A Mantova non ti danno un rigore nettissimo, mentre il Var dorme, e nella partita successiva ne prendi uno contro – comminato proprio grazie alla cosiddetta tecnologia – all’ultimo respiro di un primo tempo dominato. Incapacità, malafede della classe arbitrale? Ognuno si fa la sua idea. Fatto sta che nel secondo tempo, dopo l’episodio del rigore, la Salernitana sparisce dal campo. Prende anche il 3-1, come ormai le capita spesso, con il baricentro sbilanciato e una palla persa che manda gli avversari in porta. Al di là di quanto è successo con i problemi che hanno ritardato l’inizio del match (ne parliamo in altri articoli su questo sito) e delle giustificazioni su una rosa completata in ritardo e un ritiro che non è servito a niente c’è da dire che questa squadra purtroppo non funziona. Prende troppi gol, almeno 2 a partita fin qui, subisce troppe transizioni dagli avversari e in avanti concretizza pochissimo nonostante il predominio territoriale. Due sconfitte consecutive, e con all’orizzonte la tostissima trasferta di Reggio Emilia contro i granata locali, sono quanto di peggio possa capitare, in un ambiente schizofrenico come quello salernitano, ad un gruppo che ha bisogno di lavorare e conoscersi. La società avrà anche rimesso a posto i conti ma di questo passo rischia di rimetterci (sportivamente) le penne. Perché nel calcio, e in generale nello sport professionistico, i valori economici seguono quelli sportivi. Vinci e il tuo valore cresce, perdi e diventi merce da saldo. Per l’ex Pippo Inzaghi è una grande rivincita anche se il suo Pisa è una squadra senza gioco, con la giusta dose di fortuna e due/tre individualità che fanno la differenza. Nel calcio chi vince ha sempre ragione. Con buona pace dei risultati di bilancio e delle chiacchiere.