È tornata la Salernitana di inizio stagione. Fragile in difesa, soprattutto sulle palle inattive. Pasticciona, e anche un po’ sfortunata, in attacco. Va anche detto, ma questo certamente non può essere rubricato come uno dei motivi della sconfitta, che per l’ennesima volta l’arbitraggio è stato ai limiti della malafede. Ammonizioni a senso unico, falli identici fischiati solo a favore dello Spezia e una gestione complessiva da torneo dei bar. Che la Salernitana, con tutto il contorno di avvocati amici del patron, conti zero in federazione è cosa ormai nota ma qualcuno dovrebbe anche spiegarci a cosa è servito prendere come addetto all’arbitro questo Antonio Iannone. Uno che oltre a segnalarsi come opinionista tifoso del Napoli non ha molto altro da proporre nel curriculum recente. Insomma, uno stipendio che si poteva anche risparmiare. Della partita, invece, si può dire che il gol di Soleri, bello ma frutto di fortuna, ha cambiato gli equilibri mentre dall’altra parte un Gori in giornata di gloria ha fermato almeno 5 volte i granata a un passo dal meritato gol. L’assenza di Lorenzo Amatucci, a centrocampo, ha pesato tantissimo perché è mancato quello sviluppo del gioco veloce lungo la linea del giro palla. Inoltre con la contemporanea assenza di Hrustic nel secondo tempo sono mancati del tutto i cambi in mezzo al campo. Luca D’Angelo ha senza dubbio vinto la sfida a distanza con Giovanni Martusciello dimostrando di essere uno dei migliori tecnici della B. Un campionato che è come nella tradizione. Folle e senza certezze. Ora all’ambiente granata serve ancora una volta equilibrio. Verranno tempi migliori. E, chi sa, arbitri migliori.