Saldi, al via sabato 2, occhio alla frode. Confcommercio: prevista spesa di circa 200€ a famiglia.

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È stata fissata al 2 luglio, in quasi tutte le regioni, la data di inizio dei saldi estivi 2022, per una durata media di circa 6 settimane.

Saldi estivi 2022: news e aggiornamenti

In merito ai saldi estivi 2022, la Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni ha divulgato la volontà di fissare orientativamente al 2 luglio la data di inizio delle vendite straordinarie, facendo riferimento all’intesa ratificata dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province autonome nell’anno 2011.

In merito a questa decisione, il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, dichiara:

L’indirizzo emerso in sede di Conferenza delle Regioni di mantenere una data unica dei saldi al primo sabato di luglio, pur spiazzando alcuni territori, risponde all’esigenza di riequilibrare un mercato condizionato dai lockdown e di evitare ulteriori confusioni tanto ai consumatori quanto agli operatori del dettaglio moda.

Un comparto che, pesantemente vessato dalle chiusure imposte in zona rossa per decreto, nel bel mezzo della primavera, deve fare i conti con ordini effettuati dieci mesi prima e prodotti che, se non venduti entro la stagione, sono suscettibili a notevole deprezzamento. La data unica, soprattutto in un momento così delicato per il ritorno ad una nuova normalità, evita una inutile competizione tra regioni”.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro – pari a 88 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro.

“Le stime di spesa media a famiglia per questi saldi estivi sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e corrispondono al ritorno del turismo nazionale ed internazionale, soprattutto sulle coste e nelle città d’arte”, commenta il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, spiegando che “il settore tessile, abbigliamento, calzature e accessori ha finora resistito all’incremento dei prezzi, a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi veramente convenienti”.

“L’acquisto nei negozi di prossimità rappresenta il vero sostegno ai nostri centri urbani in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Anche per questo non è ammissibile una concorrenza sleale dei colossi del web che hanno, peraltro, beneficiato di un’importante rendita di posizione”, ha sottolineato. “Chiediamo – conclude – che vengano quanto prima attuati gli accordi internazionali sull’entrata in vigore della global minimum tax. Già questo, sarebbe un primo passo verso un mercato più democratico”.

Saldi chiari e sicuri

Come per lo scorso anno sono confermate le modalità di svolgimento delle vendite di fine stagione, che dovranno avvenire secondo una serie di regole sintetizzate nel decalogo dei “saldi chiari e sicuri”.

In vista del periodo estivo dedicato ai saldi, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano una serie di indicazioni fondamentali, sia per gli esercenti che per i clienti, per effettuare gli acquisti in saldo seguendo norme di sicurezza e trasparenza:

  1. CAMBI – la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto;
  2. PROVA DEI CAMBI – non c’è obbligo, è rimesso alla discrezionalità del negoziante;
  3. PAGAMENTI – le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante;
  4. PRODOTTI IN VENDITA – i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo;
  5. PREZZI – obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
  6. MODIFICHE E/O ADATTAMENTI SARTORIALI – sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

Saldi, liquidazione e vendite promozionali: qual è la differenza?

Ricordiamo, per ulteriore chiarezza, la differenza tra vendite di fine stagione (i cosiddetti saldi), vendite promozionali e vendite di liquidazione. Queste ultime si differenziano dalle prime due perché possono essere effettuate solamente se sussistono determinate condizioni, quali:

  • cessione dell’azienda;
  • chiusura dell’attività commerciale;
  • Ristrutturazione o rinnovo dei locali;
  • trasferimento dell’azienda in altro locale.

Occorre, inoltre, informare il Comune di competenza prima di svolgere una vendita di liquidazione. È il Comune stesso, infatti, che dovrà verificare se l’attività che ha avanzato richiesta di liquidazione si trova nelle condizioni sopra elencate per poter procedere alla vendita correttamente.

Le vendite promozionali, invece, a differenza dei saldi che hanno carattere stagionale e riguardano i prodotti invenduti, non sono vincolate a particolari mesi dell’anno, seppur il loro svolgimento deve avvenire per un periodo di tempo limitato. Le direttive che riguardano le vendite promozionali sono dettate dalle Regioni, che ne disciplinano lo svolgimento con lo scopo di distinguerle dai saldi. Sono le Regioni, infatti che, in accordo con le organizzazioni locali delle imprese del commercio e dei consumatori, possono eventualmente porre il divieto di effettuare le vendite promozionali tra i 15 e i 40 giorni prima dei saldi.

Regione Campania

Partirà il 2 luglio la stagione dei ribassi in Campania, fino al 30 agosto, con divieto di vendite promozionali nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi. Questa la decisione della giunta regionale, che aveva inizialmente deciso di partire con un giorno di ritardo.

Leggi la delibera della Regione.