“Nel buio dei tempi si costruisce la luce della speranza nell’avvenire” Con questa frase si conclude il libretto d’opera teatrale “Sacre Memorie d’Italia. Nel richiamo dei Padri. Racconto rievocativo d’un giovane sognatore”, edito dalla “Fondazione Mario Luzi Editore” scritto dal professore salernitano Giuseppe Vitolo, docente di materie letterarie, dottore di ricerca in Linguistica Italiana presso l’Università degli Studi di Firenze e Cultore della materia presso la Cattedra di Sociolinguistica del Dipartimento di Scienze Sociale dell’Università “Federico II” di Napoli, presentato durante l’incontro “La storia è sogno”, organizzato, su piattaforma, dalle associazioni “Parco Storico Sichelgaita” e “Hortus Magnus”, presiedute dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi, “Soroptimist International di Salerno”, presieduto dalla professoressa Giulia De Marco, e “Club Inner Wheel Salerno Carf” , presieduto dalla dottoressa Milly Marino. Il professor Vitolo ha spiegato che il suo scritto è nato da una sua esigenza interiore:” Quella di tenere viva la memoria di uomini pieni di ardimento che per amor di Patria hanno creduto, sperato, lottato, per un’Italia non più serva dello straniero; in nome della quale sono stati mossi dall’ardente passione di vederla un giorno finalmente libera: attraverso il tortuoso percorso di unificazione intrapreso da patrioti idealisti, nell’ambito dell’epopea risorgimentale, che vagheggiavano un’Italia unita nei cuori”.
Al libro ha collaborato il professor Francesco D’Episcopo, noto critico letterario e d’arte, già docente di Letteratura italiana, Critica letteraria e Letterature Comparate presso l’Università di Napoli “Federico II, che, intervenuto per la prima volta da remoto, ha spiegato che in questo periodo di pandemia che ci spinge ad essere in qualche modo più soli, in effetti non lo siamo:” In realtà c’è una catena di solidarietà e di storia che ci unisce: dal lontano passato, al presente , al prossimo futuro. I nostri padri hanno dato la vita per noi perché noi potessimo continuare in un’azione di civiltà. Questo libro, in cui c’è anche una dimensione poetica, è un invito ai giovani a studiare per conquistare una dimensione nuova del pensare e del sentire: la maggiore ricchezza di un uomo è contenuta nei libri, nei quali aleggia la vita, la cultura, la storia, la continuità della tradizione. Se l’Italia fosse più colta, probabilmente non commetterebbe tanti errori”. La serata è stata impreziosita dalla visione di un corto teatrale, tratto dall’opera del professor Vitolo, realizzato da remoto, dalla professoressa Anna Rotunno, del Liceo Classico De Sanctis di Salerno, che ha curato la regia, con la fondamentale collaborazione dei giovani ex allievi del Liceo: Davide Caravano, Davide Giudice, Pietro Acone e con il supporto del dottor Mattia De Martino. Il video che fonde con grande equilibrio i linguaggi complementari del teatro e del cinema, peraltro rigorosamente adattati alle misure imposte dalla pandemia, come nel libro, parte dal sogno di un giovane poeta dell’800, interpretato da Domenico De Martino, che si addormenta leggendo le pagine de:” Le ultime Lettere di Jacopo Ortis” di Ugo Foscolo. Sognando mette in scena diverse figure di varie epoche: il personaggio dell’Italia, interpretato dall’attrice Pina Russo, che fa sue le parole che nel libro sono invece pronunciate dai suoi martiri ed eroi; Antonio Genovesi, il padre dell’illuminismo napoletano, interpretato da Davide Giudice; Pasquale Paoli, interpretato dal giovane Davide Caravano, Salvatore Viale, paladino della questione corsa: quella di unificare la Corsica all’Italia, interpretato dal giovane Domenico De Martino. Nel video, come anche nel libro, vengono ricordati i moti del ’20-’21, “ il tortuoso percorso di unificazione intrapreso da patrioti idealisti, nell’ambito dell’epopea risorgimentale, che vagheggiavano un’Italia unita nei cuori” come ha spiegato il professor Vitolo, l’ impresa di Pisacane e dei suoi 300 valorosi uomini , la spigolatrice di Sapri, interpretata da Pina Russo, l’impresa del Questore Giovanni Palatucci che con il Maresciallo Giuseppe Ricco aiutarono a fuggire migliaia di ebrei : molti furono inviati a Campagna dove furono accolti dallo zio il Vescovo Palatucci; viene citato anche l’avvocato Martini ,interpretato dall’avvocato Michele Bartolo che recita anche il monologo dell’uomo contemporaneo quando si arriva a raccontare appunto la storia recente del nostro Paese attraverso le figure di Sandro Pertini che esalta il senso dell’appartenenza nazionale, ancora oggi il Presidente di tutti gli italiani, e a quella del Sindaco – Pescatore, Angelo Vassallo, che ben ha incarnato gli ideali di giustizia e di democrazia. Le musiche, a cura dell’Officina del Dramma Antico, sono state composte e arrangiate dalla professoressa Rotunno ed eseguite al piano da Angelica Parisi e dalla stessa professoressa Rotunno.
Aniello Palumbo