Una veduta esterna dell'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno, in una foto tratta dal sito della struttura ospedaliera, 5 maggio 2018. E' una polacca di 33 anni residente a Giffoni Valle Piana (Salerno), la donna che nella serata del 4 maggio, eludendo la sorveglianza interna, ha prelevato il proprio bambino di circa un mese dall'ospedale Ruggi d'Aragona facendo poi perdere le tracce. La donna, al momento del parto avvenuto il 28 marzo scorso, è apparsa subito in un evidente stato di ebbrezza alcolica che ha fatto scattare la segnalazione al Tribunale dei Minorenni di Salerno già a conoscenza, peraltro, della delicata situazione della donna, che ha altri due figli non affidati a lei. Di qui la disposizione del tribunale che le consentiva solo di allattare il figlio in ospedale ma non di portarlo a casa. ANSA/ SITO OSPEDALE RUGGI D'ARAGONA +++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
Sono stati disposti tamponi a tappeto fra medici, operatori e pazienti della struttura fiore all’occhiello dell’ospedale “Ruggi” di Salerno. L’allarme Covid, adesso, suona forte – come riporta il quotidiano “La Città” oggi in edicola – all’interno della Torre cardiologica del presidio di via San Leonardo: un cardiochirurgo e almeno un altro componente della sua equipe, infatti, sono risultati positivi al virus. È ormai una spiacevole “prassi”, che si verifica sin dall’esplosione della pandemia della primavera del 2020. Ma, adesso, l’allarme suona ancora più forte: il medico e i suoi assistenti, infatti, negli scorsi giorni – inconsapevoli di essere affetti dall’infezione – hanno svolto attività all’interno dei reparti. E, secondo alcune indiscrezioni, avrebbero partecipato anche ad alcuni interventi chirurgici.